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Josh Remitio (Courtesy PokerNews & Danny Kim)

Josh Remitio: “Volevo mollare i tornei, mi sono iscritto al Main Event solo perché un amico ha insistito”

Se c’è stato un giocatore-simpatia nel recente tavolo finale del WSOP Main Event 2021, quello è sicuramente Josh Remitio. Con quei 650 dollari di premio massimo vinto prima della grande ribalta era impossibile non empatizzare con lui, che personificava meglio di ogni altro il sogno del torneo che cambia la vita. Tuttavia Josh si è dimostrato qualcosa di molto diverso da uno sprovveduto, difendendosi piuttosto bene e terminando infine al quarto posto. Un risultato che, seppure inimmaginabile fino a poche settimane fa, ha lasciato anche un pelo di amaro in bocca nel 27enne nativo dell’Arizona. Le ragioni le spiega lui stesso in una recente intervista rilasciata a Poker.org, dalla quale emergono altri particolari di una personalità davvero interessante, oltre che di una testa che rimane saldamente sulle spalle.

Joshua Remitio e un day 7 troppo lungo

“Secondo programma avremmo dovuto fermarci al raggiungimento di 4 giocatori rimasti, ma è stato deciso di continuare e sono uscito. Alla fine l’ho accettato, anche perché tornare il giorno dopo e magari uscire dopo 15 minuti sarebbe stato ancora più brutto, per me e per i miei sostenitori”, racconta nei particolari una situazione di cui non tutti si erano accorti. Sul momento però era stato molto frustrante per me giocare quell’ora extra, anche se capisco le ragioni per cui ciò è successo.”

Alla fine va bene così, anche perché “sarei stato felice anche terminando al nono posto, in tutta onestà. Si tratta comunque di una vincita che mi cambia la vita.”

Cosa farà Remitio coi soldi del Main Event

“Alla fine credo che comprerò una nuova casa e magari una nuova macchina. Ma da un punto di vista del poker non cambierà tantissimo per me: continuerò a giocare la 5$/10$ al Bellagio, a volte la 10$/20$.”

La ragione principale del suo score così povero prima del Main Event è proprio il suo essere ormai da qualche tempo un regular di cash game del Bellagio. Dunque il cash era e rimane il suo pane, anche se questo risultato lo incoraggerà sicuramente a giocare qualche torneo in più.

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“Non volevo giocare il Main, un amico mi ha convinto”

Al di là del suo essere cash gamer e non torneista, i 3 risultati in croce presenti nella sua pagina Hendon Mob dicono comunque di una difficoltà nell’affrontare i tornei. Infatti Josh non si nasconde dietro il dito: “Sono un buon giocatore di cash, semplicemente non avevo tempo per i tornei, oltre al fatto che hanno dinamiche molto differenti. Nel cash basta che tu vinca un po’, nei tornei devi spaccare. In quelli che ho giocato non era andata affatto bene ed ero sul punto di lasciare definitivamente i tornei. Ma un mio amico mi ha convinto che avrei dovuto iscrivermi al Main Event perché la struttura faceva al caso mio, e l’esperienza mi avrebbe fatto comunque bene. Lui ne era sicuro, io molto meno ma alla fine ci ho provato.”

La vendita quote

C’è dunque un amico da ringraziare per questa esperienza, nella quale comunque Josh Remitio ha fatto felici diverse persone. La mia intenzione era di mettere in vendita il 70%, ma sempre il mio amico mi ha convinto a tenermi almeno il 50. Secondo lui ce la potevo fare ed era un investimento alla mia portata. Perciò è così che ho fatto. Vendere quote rimane secondo lui una decisione sacrosanta, perché la varianza nei tornei a grande affluenza è necessariamente molto alta.

I festeggiamenti fino a mattina

Nemmeno 24 ore dopo l’uscita dal Main Event, Josh si è seduto all’1$/3$ del Caesars Palace, per insegnare il gioco al fratello Jax. In questo frangente ha perso 500$: “La cosa mi ha infastidito, perché odio perdere”….

Al di là di questo Remitio racconta il suo post-Main Event: “Ci ho messo un po’ a realizzare il tutto. Infatti abbiamo aspettato fino a sabato per festeggiare, ma lo abbiamo fatto alla grande: abbiamo fatto serata fino alle 8 del mattino di domenica, è stato grandioso”.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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