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Las Vegas diventerà la capitale del poker online?

las-vegas-poker-onlineSe in Florida e nelle isole Hawaii la legalizzazione del gioco online ha subito un brusco stop, nello Stato del Nevada fanno terribilmente sul serio e la commissione ‘Assembly Judiciary Committee’ ha approvato ad unanimità il disegno di legge presentato dal deputato William Horne.

Il voto passa ora all’Assemblea per la votazione definitiva. Il Governatore Brian Sandoval aveva dichiarato pubblicamente,  pochi giorni fa, che non avrebbe sostenuto il progetto ma nelle ultime ore sembra che si sia raggiunto un compromesso ‘tecnico’. La preoccupazione principale verte sulla compatibilità della futura normativa con il diritto federale vigente negli Stati Uniti: si sta trattando – in queste ore – per una modifica del testo originario.

La prima bozza prevedeva la possibilità di dare efficacia e rilevanza internazionale alle licenze rilasciate a Las Vegas e dintorni: le società concessionarie avrebbero potuto garantire l’accesso a tutti i residenti maggiorenni di tutti i paesi del mondo, dove non è vietato il gioco su internet.

In queste ore, al fine di far approvare la legge, si sta trattando per ridurre l’efficacia delle licenze ai soli residenti del Nevada, molti dei quali sono giocatori professionisti. Naturalmente si registrerebbe un mutamento di scenario importante per tutta l’industria dell’e-gaming.

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Con una legge di richiamo internazionale, con gli sgravi fiscali sul gioco che sono in vigore nello Stato, Las Vegas sarebbe diventata la capitale mondiale del gambling e del poker online: molte società avrebbero trasferito sedi e server sulla Strip per aggredire il mercato degli Stati Uniti, con tutte le garanzie possibili sotto il profilo giuridico. Il compromesso rischia di rovinare, in parte, i piani di PokerStars che si era mossa con grande decisione e tempismo sullo scenario politico statale, grazie anche ai buoni uffici di un alleato come Steve Wynn.

Non è detta l’ultima parola e le trattative sono ancora in corso. La potentissima lobby Nevada Resorts Association, prima oppositrice della legge, negli ultimi giorni ha fatto un passo indietro e rivisto le sue posizioni di chiusura. Il motivo è semplice: a Las Vegas i fatturati dei casinò terrestri sono in netto calo e l’industria dell’intrattenimento e del turismo sta vivendo da anni un declino inesorabile. Per questo c’è l’esigenza di creare nuovi posti di lavoro ed attirare imprese ed investimenti. I politici di SinCity vedono di buon occhio l’alleanza tra l’industria dell’online e quella delle sale da gioco: è stata accolta con favore la partership tra PokerStars e Wynn Resort, così come l’intesa esclusiva tra Full Tilt Poker e i fratelli Fertitta, proprietari di 18 casinò in Nevada.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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