Dura presa di posizione da parte di Luca Moschitta: il pro di PokerStars ha recentemente parlato nel proprio blog di un episodio sgradevole avvenuto sulla poker room, dove sta cercando di raggiungere il traguardo di Supernova Elite.
Luca racconta di aver aperto una ventina di tavoli heads-up, in modo da monopolizzare il traffico ed avere molta azione, visto che il suo traguardo glielo impone.
Pare che due giocatori, che regolarmente si affacciano a quei livelli, si siano accordati per iscriversi contemporaneamente ad un gran numero di testa a testa, in modo da mettere in difficoltà Moschitta, che si è trovato così a gestire sedici heads-up allo stesso tempo.
Il siciliano ammette che non dovrebbe aprire così tanti tavoli, se poi nel momento in cui partono non riesce a gestirli – Luca solitamente non fa sessioni che prevedano oltre dodici heads-up contemporanei – ma fatta questa premessa si concede anche uno sfogo amaro e piuttosto duro: “Mi fa un po’ tristezza vedere come certa gente si abbassi a tanto pur di trarre un vantaggio su di me, soprattutto dal momento che si tratta degli stessi che in situazioni normali quando ti vedono se la danno a gambe. Lo ritengo un gesto scorretto, antisportivo, meschino”.
La sessione non è poi finita male per Luca, che è riuscito a contenere il passivo in appena 200 €, ma se un giocatore da sempre misurato come lui si lascia andare ad uno sfogo simile, è possibile che questa sia stata la goccia che abbia fatto traboccare un vaso già colmo.
Scrive infatti Luca, che evidentemente mal sopporta chi chieda "rispetto" fra regulars: “Il rispetto si guadagna giocando. Battetemi, fatemi perdere soldi, fatemene perdere tanti, state certi che accuserò il colpo e non aprirò più tutti quei tavoli. Solo così vi sarete guadagnati il mio rispetto”.
Moschitta ci tiene a precisare che quando parla di rispetto lo intende in senso pokeristico, sottolineando che gli unici due giocatori che sente superiori a lui negli heads-up sit&go su PokerStars.it sono Alfio Battisti e Dario Minieri, tra l’altro due ottimi amici del catanese.
“Giocare contro qualsiasi altro regular per me è profittevole – prosegue Luca – se loro adottano qualsiasi stratagemma per poter avere un’aspettativa positiva contro di me, perché io non posso trarre vantaggio dal giocare contro di loro, correttamente e sportivamente?”.
Parole certamente forti, quelle di Luca Moschitta, che non mancheranno di far discutere nei prossimi giorni: in un mondo sempre più competitivo come quello del poker online, davvero nessun colpo è più escluso?