E' una specie di poker-risiko, quello che sta andando avanti negli Stati Uniti. Un po' sottotraccia se vogliamo, vista l'ovvia enorme attenzione mediatica all' ormai imminente "election day". Ma e' certamente una guerra su piu' fronti, a colpi di provvedimenti, ricorsi, sentenze impugnate, sorprendenti dietrofront. I giorni scorsi hanno portato due interessanti novità, in attesa dell'udienza decisiva per i fatti del Kentucky (di cui parliamo più avanti), fissata per il prossimo 17 novembre.
La prima notizia è che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rigettato, con un documento di ben 24 pagine, il reclamo sulla presunta incostituzionalità dell'UIGEA (Unlawful Internet Gambling Enforcemente Act), la legge che due anni fa rese di fatto illegali molte attività di gaming online. Il reclamo era stato presentato nel luglio scorso dall'iMEGA (Interactive Media Entertainment and Gaming Association), che adesso ha 15 giorni di tempo per replicare alle argomentazioni del Governo. I vertici dell'iMEGA si dicono peraltro fiduciosi di riuscire a cambiare una legge che è nata con enormi difetti, conducendo lo Stato verso un ragionevole compromesso, che salvaguardi l'esistenza del gaming online e i diritti di migliaia di persone che lavorano nel settore, oltre a quelli di milioni di utenti.
In contrasto con l'ottimistico scenario disegnato dall'iMEGA, arriva la notizia che Microgaming ha appena avviato le procedure per bloccare l'accesso ai suoi siti da parte dei residenti in 13 stati degli USA. E' uno dei primi segnali di quell'effetto domino che si temeva quando un giudice del Kentucky si era pronunciato in favore della chiusura di alcuni siti di gaming online ai residenti di quello stato (leggi qui la storia completa). Microgaming è infatti uno dei più affermati networks del settore che, oltre a un gran numero di casinò online, fornisce il software a decine di poker rooms online, tra cui Ladbrokes, Royal Vegas Poker, Eurolinx, Unibet, Doyle’s Room.
Il provvedimento mirerà ad escludere dall'accesso ai propri siti web i residenti in quegli Stati che abbiano, nel proprio ordinamento, leggi in qualche misura contrarie al gaming online. Questi stati, dati alla mano, sarebbero dunque Illinois, Indiana, Kentucky, Louisiana, Michigan, Nevada, New Jersey, New York, Oregon, South Dakota, Utah, Washington e Wisconsin.