E' un periodo molto intenso per l'attivita' legislativa in materia di giochi, nel nostro paese. E' di sabato scorso la notizia dello scampato pericolo per gli amanti delle poker rooms ".com". Sparisce infatti, dal testo della legge "comunitaria 2008", l'ipotesi di carcerazione per chi giocasse sui siti sprovvisti di licenza italiana, i cosiddetti .com per l'appunto. Per chi venisse colto sul fatto a giocare su tali siti, rimane la sanzione pecuniaria, da 200 a 2000€.
In questi giorni si stanno discutendo altre importanti normative per gli appassionati di poker, inserite sia all'interno della succitata "comunitaria 2008" sia nel pacchetto di misure per il terremoto in Abruzzo.
Nubi pesanti si profilano sul futuro del poker live, visti due provvedimenti in via di approvazione, che cozzano pesantemente l'uno con l'altro. E' infatti quasi fatta per l'autorizzazione ai tornei live, ma con il tetto di buy-in fissato a 30€ (e il limite di un torneo al giorno), in ossequio alla celebre circolare emanata dal Viminale alcuni mesi fa. Con siffatte limitazioni, appare beffardamente letale l'altro provvedimento in via di approvazione in questi giorni: la pratica del poker live sarebbe concessa solo a chi ne acquisisse regolare licenza. Il problema è che il costo base di una singola licenza è stato fissato a 100.000€!!!
Non si intravede quindi come possa fare, uno delle centinaia di clubs e circoli sparsi per l'Italia, che già vanno avanti quasi esclusivamente grazie alla grande passione per questo gioco, a sopravvivere: spendere 100.000€ per una licenza che ti permette di organizzare un solo torneo - da 30€ - al giorno??? No, c'è qualcosa che non quadra...