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Niente carcere per il poker.com

E' un periodo molto intenso per l'attivita' legislativa in materia di giochi, nel nostro paese. E' di sabato scorso la notizia dello scampato pericolo per gli amanti delle poker rooms ".com". Sparisce infatti, dal testo della legge "comunitaria 2008", l'ipotesi di carcerazione per chi giocasse sui siti sprovvisti di licenza italiana, i cosiddetti .com per l'appunto. Per chi venisse colto sul fatto a giocare su tali siti, rimane la sanzione pecuniaria, da 200 a 2000€.

In questi giorni si stanno discutendo altre importanti normative per gli appassionati di poker, inserite sia all'interno della succitata "comunitaria 2008" sia nel pacchetto di misure per il terremoto in Abruzzo.
Nubi pesanti si profilano sul futuro del poker live, visti due provvedimenti in via di approvazione, che cozzano pesantemente l'uno con l'altro. E' infatti quasi fatta per l'autorizzazione ai tornei live, ma con il tetto di buy-in fissato a 30€ (e il limite di un torneo al giorno), in ossequio alla celebre circolare emanata dal Viminale alcuni mesi fa. Con siffatte limitazioni, appare beffardamente letale l'altro provvedimento in via di approvazione in questi giorni: la pratica del poker live sarebbe concessa solo a chi ne acquisisse regolare licenza. Il problema è che il costo base di una singola licenza è stato fissato a 100.000€!!!

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Non si intravede quindi come possa fare, uno delle centinaia di clubs e circoli sparsi per l'Italia, che già vanno avanti quasi esclusivamente grazie alla grande passione per questo gioco, a sopravvivere: spendere 100.000€ per una licenza che ti permette di organizzare un solo torneo - da 30€ - al giorno??? No, c'è qualcosa che non quadra...

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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