Il sogno, o almeno qualcosa che gli assomiglia molto, si e' avverato ieri per 9 giocatori, i "November Nine". Nei prossimi mesi, 8 di essi diventeranno dei divi, e l'attenzione dei media sarà tutta per loro. Diciamo otto, perchè naturalmente uno di essi divo lo è già. Parliamo - e di chi sennò? - di Phil Ivey, che con il risultato ottenuto ieri ha già guadagnato - come gli otto fortunati colleghi - i 1.263.602$ del nono posto. Tale cifra gli consente di arrivare a 12.096.302$ vinti in carriera di soli tornei, a un passo da Jamie Gold, appollaiato in testa a questa prestigiosa graduatoria da quando, nel 2006, si aggiudicò la vittoria nell'edizione dei record del WSOP Main Event: 8773 partecipanti e 12.000.000$ di primo premio.
Gold, che come è noto non ha fatto sfracelli dopo quella vittoria, è in testa alla All Time Money List con 12.190.400$. Per colmare il distacco di 94.098$ da Gold, Ivey dovrà classificarsi, nel novembre prossimo, almeno al 7° posto. Troppo esiguo è infatti il distacco tra 9° ed 8° premio (precisamente 36.626$, ndr) per consentirgli il sorpasso. Se Ivey si classificherà da settimo posto (140.400$ ulteriori che sarebbero più che sufficienti) in su, avremo il nome del nuovo leader della classifica guadagni di tutti i tempi, e mai traguardo sarebbe più meritato. Ecco la top ten della "All Time Money List", comprensiva del final table di ieri:
1°. Jamie Gold $ 12.190.400
2°. Phil Ivey $ 12.096.302
3°. Daniel Negreanu $ 11.610.012
4°. Phil Hellmuth Jr $ 10.926.521
5°. Joe Hachem $ 10.787.474
6°. Scotty Nguyen $ 10.705.581
7°. Allen Cunningham $ 10.386.211
8°. Peter Eastgate $ 9.783.090
9°. T.J. Cloutier $ 9.737.599
10°. John Juanda $ 9.646.519
Torniamo al Day 8 e all'agognato final table: "Non avete idea di quanto lo desiderassi", ha confessato ieri ai microfoni dei media un raggiante Phil Ivey, che mostra anche un'inusuale loquacità davanti alla stampa, rivelando particolari interessanti come ad esempio il fatto che, se fosse per lui, giocherebbe il final table subito: "Direi che il dovere attendere costituisce un discreto svantaggio per me, perchè avevo iniziato a conoscere questi ragazzi, e a prendere gusto giocando con loro. Ora di sicuro dimenticherò alcune delle cose che ho visto loro fare al tavolo, e dovrò ripetermi alcune delle mani nella mia mente, per non cancellarle. Per me continuare a giocare sarebbe stato l'ideale, e riprenderei anche ora!"
E' un fiume in piena, Phil Ivey e ne ha ben donde. Innanzitutto già circolano le voci su quanto abbia guadagnato in "side bets" con i suoi colleghi, riguardo al fatto che ce l'avrebbe fatta a diventare un "November Nine": i bene informati parlano di almeno una decina di milioni di dollari già spillati ai soliti compagni di giochi: Lindgren, Negreanu, Antonius, e chissà quanti altri...
E poi, oltre alla concreta chance di diventare il giocatore più vincente di sempre (in termini di guadagni ufficiali in torneo), c'è "IL" tavolo finale che lo attende, dopo un'attesa durata 6 anni: già nel 2003 il campione di Full Tilt Poker sfiorò questo grande palcoscenico, fermandosi ad un amaro 10° posto, che a tutt'oggi rimane una delle - invero pochissime - delusioni nella sua carriera. Quello fu l'anno di Chris Moneymaker, ed è così "inutilmente affascinante" pensare a cosa sarebbe stato di quel final table con Ivey presente: magari niente effetto-moneymaker, e niente boom ad esso successivo. O forse sì? chi può dirlo? il gusto sta proprio nell'immaginare...