Il poker dal vivo in Italia viaggia a due velocità. In alcune regioni - leggendo le sentenze di diversi giudici - è ancora possibile giocare nei circoli, in altre si rischiano condanne pesanti.
L'ordinanza del Tar della Puglia, consente, di fatto, nella regione di poter organizzare eventi nei poker club fino alla pubblicazione dell’atteso regolamento attuativo da parte dei Monopoli di Stato. Ma i circoli dovranno comunque rispettare delle condizioni precise:
Rileggiamo le motivazioni dell’ordinanza della prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale pugliese: "rilevato, altresì, che , in presenza di una lacuna regolamentare tuttora non colmata, sembra possibile dare vita a tornei di poker sportivo, a condizione che siano rispettate le modalità individuate dallo stesso Consiglio di Stato con parere nr 3237/2008 del 22 ottobre 2008, con riguardo alle modalità di gioco da "torneo", alla iscrizione limitata ad un certo importo( € 30,00),a nessuna possibilità di rientro e alla previsione di premi non in denaro".
Ricapitolando, in Puglia i club potranno organizzare tornei con buy-in massimo di 30 euro e dovranno rispettare il divieto di rebuy. Ma la condizione essenziale è che i premi non siano in denaro ma solo in natura. E' probabile, ma non sicuro, che altri Tar della penisola sposino la posizione del tribunale amministrativo pugliese, considerando le motivazioni logiche - sotto il profilo del diritto - che hanno giustificato la decisione. Ma non vi è ancora uniformità nel riconoscere nel parere del Consiglio di Stato del 2008 il punto di riferimento normativo in materia. La procura di Genova invece si è spinta oltre e non ravvisa nei tornei di poker sportivo l'elemento dell'azzardo.
A Terni invece un ragazzo è stato condannato a due mesi (con la condizionale) per aver organizzato un torneo nel 2007 con buy-in da 35 euro. Ma la legge non è uguale per tutti? Senza il regolamento, il poker live rischia di vivere nell’anarchia. In alcune regioni si potrà giocare ed in altre no. Il Tar della Toscana, la scorsa settimana, non ha consentito di organizzare in un circolo di Montecatini addirittura un corso di poker. C'è da navigare a vista.
Da parte degli appassionati italiani quindi vi dovrà essere la massima prudenza nell’organizzare e partecipare ai tornei di Texas Hold’em. Quale può essere il criterio per capire se è possibile giocare o meno in un circolo? Senza un’ordinanza del Consiglio di Stato, diventa difficile orientarsi in un momento transitorio (il regolamento dovrebbe cancellare tutte queste incertezze). Avranno un peso sempre maggiore i Tribunali Amministrativi Regionali.
L’atteggiamento più consono e responsabile sarebbe quello di consultare e avvisare le questure locali competenti prima dell’organizzazione di un torneo. L’autorizzazione preventiva da parte delle autorità di pubblica sicurezza può mettere al sicuro player e gestori dei circoli dal rischio di disdicevoli denunce per gioco d’azzardo. Ricordiamo che il poker sportivo per la legge italiana è ritenuto come uno skill games e se il regolamento tarda ad arrivare, per molti giudici la Circolare sul poker live del settembre del 2009 non può essere applicata.