Il Questore di Roma Francesco Tagliente ha disposto la chiusura di un locale nel quartiere Parioli, dove sono state sorprese diverse persone che partecipavano ad un torneo di texas hold’em mentre altre erano impegnate in una partita di poker a cinque carte. Sono stati sequestrati anche tavoli per la roulette e il blackjack. Gli agenti hanno anche identificato dei ragazzi minorenni.
Dietro l’etichetta di un’associazione culturale si celava una vera e propria sala da gioco, un ‘mini-casinò’ nel cuore della capitale: lo riporta l’edizione odierna del quotidiano ‘La Repubblica’. Il gestore è stato denunciato per esercizio di gioco d’azzardo mentre i minori sono stati riaffidati alle rispettive famiglie. Le autorità hanno contestato la difformità tra la qualifica formale (‘associazione culturale’) e l’attività di fatto svolta (gioco d’azzardo).
Gli agenti hanno inoltre rilevato la mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti ed altre infrazioni amministrative. Il locale era munito di un bar interno. La Questura ha disposto il sequestro dell'associazione e la contestuale cessazione dell’attività. L’aggravante è senza dubbio la presenza di minorenni in quella che – di fatto – era una effettiva sala da gioco.
Senza dubbio, in un momento di assoluta incertezza nel settore del poker live ed in attesa della regolamentazione, è sempre più elevato il pericolo di proliferazione di attività clandestine come quella scoperta a Roma, non paragonabile ai normali circoli che in questi anni si stanno battendo per un riconoscimento legale. In futuro, la diffusione sul territorio di club autorizzati potrebbe scoraggiare i giocatori a frequentare locali privi di alcun controllo.
Al momento, la recente interpellanza parlamentare presentata da quattro deputati della Lega Nord per una imminente regolamentazione, non ha trovato alcun riscontro da parte del Ministero dell’Economia, a testimonianza che è ancora lontana la pubblicazione del decreto attuativo previsto dall'articolo 24 della Legge Comunitaria 2008.