A Prato è stata disposta dalla Questura locale la chiusura di un altro circolo di Texas Hold’em, gestito da cittadini italiani. Sono stati denunciati 7 giocatori e sequestrato denaro per oltre 22mila euro. In Toscana è stata applicata alla lettera la linea dura contro i poker club auspicata dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, avvallata dalla giurisprudenza recente del Tribunale Amministrativo Regionale che pochi giorni fa ha negato il dissequestro ad un’associazione di Montecatini.
Secondo quanto comunicato dalla Questura di Prato, le forze di polizia hanno identificato 15 persone all’interno del circolo, sia pratesi che originari delle vicine province di Firenze, Pistoia e Siena. All’interno del circolo, erano presenti 7 tavoli da poker predisposti con chips e carte.
Il circolo era gestito da un italiano, residente a Firenze che è stato denunciato per il reato di organizzazione ed esercizio di gioco d’azzardo, ai sensi dell’art. 718 c.p. “Complessivamente – si legge nel comunicato - veniva sequestrato denaro contante per 17.465 euro nonché assegni per complessivi 5.540 euro, quali poste in gioco tra i suoi partecipanti che, con certezza, venivano identificati in numero di 6 italiani, pratesi e senesi, di età compresa tra i trentacinque e i sessanta anni, nonché un quarantaquattrenne albanese”.
Ai sette è stato contestato il reato di gioco d’azzardo, ex articolo 720 del codice penale. Il circolo è stato posto sotto sequestro, con contestuale irrogazione di una sanzione per vari illeciti amministrativi. La Toscana è stata teatro negli ultimi 12 mesi di numerosi controlli e denunce ma anche molte archiviazioni a favore dei players disposte dalle sezioni penali di vari tribunali ad iniziare da quelli di Lucca e Massa. Discorso diverso per quanto riguarda le decisioni della giustizia amministrativa.