L'affare "Pitbull Poker" continua a riservare sorprese. E' singolare come le vicende relative ad una poker room tanto piccola stiano attirando l'attenzione di un pubblico mondiale vastissimo, grande diverse centinaia di volte la sua reale utenza, vittima di uno scandalo che ormai ha risvolti penali ben precisi.
Avevamo dato la notizia dell'irruzione del proprietario di Pitbull, Kevin Baronowski, insieme ad un socio nella sede della società, nel tentativo di portare via servers e computers - evidentemente contenenti in qualche modo prove della truffa che la proprietà della room ha perpetrato ai danni degli ignari utenti. Come ricorderete, il tentativo fu bloccato da alcuni impiegati della stessa Pitbull Poker, che in seguito chiamarono la polizia costaricana. E' infatti nel paese centramericano che Pitbull aveva la propria sede operante, ed è nelle carceri costaricane che sono finiti Baranowski ed il suo socio, noto col l'enigmatico nome di "jordan".
La conferma dell'arresto si è avuta nei giorni successivi, insieme ad una serie di altre notizie che rendono questa vicenda così appassionante. Gli utenti della poker room che sono stati truffati - per cifre che vanno dai 250 dollari fino anche a 100.000 ed oltre - hanno tutte le intenzioni di intraprendere una causa civile nei confronti dello stesso Baronowski e di Dave Brenes, ex poker room manager di Pitbull, in modo da avere i loro soldi indietro.
Lo stesso Brenes però nega ogni addebito, dichiarando di non aver mai avuto quote della società, e di essere stato solo un dipendente. Brenes va addirittura oltre, rivelando che i players non sono l'unica parte lesa della vicenda. Sarebbe pronta infatti un'altra causa nei conrfonti di Baronowski, da parte di diversi dipendenti di Pitbull, che lamentano il mancato pagamento di alcuni stipendi.
La questione si complica, dunque, anche perchè si apprendono altri particolari importanti. Innanzitutto Pitbull, pur avendo sede in Costa Rica, appartiene ad un gruppo cipriota, quindi il congelamento dei conti bancari - richiesto sia da utenti che da dipendenti - appare difficile. Inoltre, per la legislazione vigente in Costa Rica, su questioni similari vengono privilegiate innanzitutto eventuali pendenze nei confronti dello Stato, poi quelle dei dipendenti e solo alla fine si passa alle richieste di risarcimento avanzate dai clienti.
La conclusione della "telenovela" Pitbull Poker appare quindi tutt'altro che vicina, ma l'attenzione degli appassionati di tutto il mondo contribuirà a tenere una luce sempre accesa da parte dei media e dell'opinione pubblica, in modo da favorirne una giusta conclusione che rechi soddisfazione alle vittime, come già accaduto nello scandalo di Ultimate Bet e Russ Hamilton.