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Sorel Mizzi tra accuse di ghosting e bufale estive

Sorel-MizziIl talentuoso player Sorel “Imper1um” Mizzi sarebbe al centro di un altro caso controverso, accusato da alcuni utenti del forum 2+2 di ghosting. Al momento, le indiscrezioni hanno il sapore forte della bufala, per non dire della diffamazione o calunnia, almeno a giudicare dalle prove fornite che non sono assolutamente attendibili. Si lanciano solo supposizioni e ombre senza il minimo riscontro.

Un utente del forum 2+2 ha pubblicato una chat privata tra il campione canadese e Steve “thorladen” Weinstein; la presunta conversazione tra i due  lascia supporre una possibile truffa online: i due si sarebbero scambiati informazioni sull’utilizzo di un software per l’accesso remoto ad alcuni tornei online, in modo tale da facilitare la pratica illecita del multi-accounting e del ghosting.

Sulla veridicità della chat però esistono molti dubbi così come non si hanno certezze su quando sia avvenuta la conversazione: con ogni probabilità nel 2008. Vero o meno, c’è anche da considerare la violazione della privacy di due persone. La notizia ha però fatto il giro del mondo su tutti i blog.

Il moderatore del forum ha premesso che “non è stata fornita alcuna prova sull’autenticità della chatlog”. L’utente protagonista della conversazione pubblicata su 2+2 porta il nick di ‘Sorel Toronto’ e corrisponderebbe, secondo il membro di 2+2, all’identità di “Imper1um”.

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Senza dubbio Sorel Mizzi è un bersaglio facile e la sua cattiva fama anticipa anche le sue azioni. E’ ancora nell’occhio del ciclone per i gravi scandali del passato: Full Tilt l’ha bannato a vita  nel 2007, dopo che il player canadese, al tempo, aveva comprato l’account di Chris "BluffMagCV" Vaughn per usarlo in vari tornei. A farne le spese, oltre ad "Imper1um" anche l’amico (ex) giornalista licenziato dalla nota rivista Bluff Magazine, per la quale lavorava.

Un anno dopo la storia si è ripetuta, ma è stata di minore gravità: PokerStars l’ha sospeso perché aveva consentito ad un suo amico di giocare le fasi iniziali di un torneo con il suo account personale. Insomma il forte player di Toronto non gode di una fama limpida ma condannarlo per una chat che potrebbe averla scritta chiunque, ce ne vuole. Attendiamo gli sviluppi, nella speranza che si faccia luce sulla vicenda.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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