Las Vegas sta vivendo una crisi senza precedenti e le multinazionali del gioco del Nevada, dopo aver investito nell'ultimo decennio a Macao, hanno preso di mira il Vecchio Continente. Las Vegas Sands, la società di riferimento del settore dei casinò terrestri, ha svelato in questi giorni che sta trattando con le autorità spagnole per costruire un mega complesso da 20.000 camere che creerà 180mila posti di lavoro, per un costo totale previsto che oscillerà dai 10 ai 15 miliardi di euro (pari a 17-26 miliardi di dollari), secondo l’agenzia di stampa Reuters.
Si tratta di un vero record per il settore: la stessa multinazionale statunitense ha investito 7 miliardi di dollari, tre anni fa, a Singapore, per il Marina Bay Sands, il secondo complesso più costoso del mondo, dopo l’MGM CityCenter di Las Vegas.
Il magnate Sheldon Adelson già in estate aveva preannunciato lo sbarco in Europa, con l’obiettivo anche di acquisire licenze in Italia, in vista del ‘vecchio’ progetto del ministro Michela Brambilla di voler autorizzare l’apertura di un casinò per regione. Al momento però tutto è sospeso con l’attuale crisi di Governo.
Las Vegas Sands però non ha perso tempo: il CEO e proprietario Sheldon Adelson, a Singapore, durante l’annuale appuntamento con la stampa, ha dichiarato che “è nostra intenzione costruire una mini Las Vegas nel Vecchio Continente che potrebbe essere chiamato Vegas Europa. Ci stiamo concentrando sulla Spagna e sono in corso trattative con le autorità regionali di Madrid e Barcellona, ma non è detto che alla fine il complesso sorgerà a Valencia o sulla Costa Brava”.
Il miliardario statunitense ha illustrato brevemente il progetto: “Sarà una struttura con 20.000 camere e milioni di metri quadrati dedicati non solo al gioco, ma anche allo shopping, all’arte e ai convegni. I nostri investimenti creeranno 180.000 posti di lavoro”.
Las Vegas Sands ha fatto rotta sulla Spagna, per contrastare il mega progetto di Euro Vegas che sarà gestito dalla concorrente Hard Rock Casino e che vedrà la luce nel 2012, sul confine tra l’Ungheria e l’Austria (a soli 70 chilometri da Vienna), un’area dove sorgeranno ben cinque sale da gioco.
Dopo Macao (le licenze oramai sono state tutte assegnate), l’Europa sta diventando la nuova frontiera del gioco e le multinazionali di Las Vegas hanno iniziato le grandi manovre. Caesars Entertainment, dopo il fallimento del progetto di Nova Gorica (in Slovenia), ha appena siglato due accordi esclusivi in Italia e Francia per la valorizzazione del brand delle World Series of Poker e lo sviluppo del progetto dell’e-gaming, in vista della nuova legge sul poker online negli Stati Uniti.