Giorni duri, difficili per l’industria dell’online negli Stati Uniti ma secondo gli analisti di Wall Street è proprio questo il momento di scommettere sulle società dell’e-gaming. Un report della nota agenzia di rating Moody's, ritiene molto probabile una prossima regolamentazione del poker online negli USA, soprattutto a livello statale, nonostante il blitz del Dipartimento di Stato e del FBI.
Secondo Moddy’s il business solo del poker online negli Stati Uniti vale 6 miliardi di dollari. Gli analisti non pensano che vi siano - nel breve periodo - concrete opportunità politiche per una nuova legge federale a Washintgon ma ritengono che i singoli Stati (California, Iowa e Florida in pole psoition) presto – con ogni probabilità - legalizzeranno il poker in rete. La fonte è senza dubbio autorevole: Mobby’s ha più di 100 anni di esperienza in materia di analisi di mercato e di rating di credito per i clienti americani.
Peggy Holloway, vice presidente dell’agenzia di rating, ha commentato: “Siamo convinti che dopo gli ultimi accadimenti, i singoli Stati saranno ancora di più incentivati ad intensificare i loro sforzi per sviluppare il gioco in rete a livello interstatale, in particolar modo il poker su internet”. Il report fa riferimento ad un turnover variabile dai 4 ai 6 miliardi di dollari: i maggiori attori di questo mercato sono i giovani che hanno una certa dimestichezza nell’accedere nelle lobby delle poker rooms.
Il Dipartimento di Stato – sempre secondo gli analisti di Wall Street – avrebbe fornito un assist al fisco di molti Stati che in questo modo sarebbero sicuri di assicurarsi un indotto ben preciso in caso di legalizzazione. “E’ un’opportunità per garantirsi flussi di entrate a livello erariale e per creare posti di lavoro”.
Poche settimane prima del famigerato venerdì nero, a Washington DC, è stato consentito alla multinazionale greca Intralot, che gestisce la lotteria online della capitale, di poter implementare la propria offerta su internet e di includere anche il poker. Altri Stati come l’Iowa, la California e la Florida hanno avviato le procedure. In Nevada invece il disegno legge ha subito un brusco e prevedibile stop dopo l’inchiesta del Dipartimento di Stato.
Non è solo Wall Street a credere nelle potenzialità dell’industria dell’e-gaming nonostante la recente censura del Governo e dell’apparato di giustizia a stelle e strisce. Dopo il venerdì nero, le quotazioni delle azioni della nuova società Bwin-Party (dalla fusione tra Bwin e PartyPoker) hanno registrato un notevole incremento sul listino London Stock Exchange, a testimonianza che la multinazionale europea potrà recitare un ruolo di primo piano anche nel futuro mercato regolamentato USA. Pensate che nelle ultime tre settimane i nuovi conti gioco sono incrementati del 33%.