Siamo ormai ai piedi del tavolo finale. Dopo un’ulteriore giornata di poker, dei 37 giocatori approdati al day 4 ne sono rimasti soltanto 11, che si dovranno contendere il titolo e 1,218.225 dollari riservati al primo premio.
Nonostante siano stati necessari poco meno di due livelli per eliminare i dieci giocatori che non riuscivano a raggiungere i premi, in seguito il gioco proseguiva inevitabilmente piu’ lento, e cosi’ al termine dei cinque livelli previsti non si giungeva – seppur di poco – a definire il tavolo finale.
Molte le eliminazioni eccellenti al di fuori della zona premi. Non riuscivano ad aggiudicarsi una fetta di montepremi giocatori del calibro di Brandon Cantu ed Andy Bloch, e incredibilmente usciva 29esimo il chip leader di giornata, Jason Sommerville.
L’ingrato ruolo di “bubble man” veniva suo malgrado ricoperto dal pro di Full Tilt Chau Giang, che rimaneva vittima di una mano che si svolgeva tutta preflop. Infatti, da early position Matt Stout openraisava a 32.000, solo per vedere il push di Giang di 199.000 chips. A quel punto, Prahlad Friedman pushava a sua volta, costringendo Stout a muckare una coppia di dieci. Lo showdown offriva il piu’ classico dei coinflip: a k per Giang, j j per Friedman. Il board era q 9 6 4 4 , e la mano era cosi scritta, come il torneo del vietnamita.
Purtroppo per lui Friedman era proprio il prossimo ad uscire, il primo in the money per 23.885 dollari. Lo seguivano tra gli altri Chris “Jesus” Ferguson, Matt Glantz e Matt Stout, per arrivare a questo chipcount finale:
Jason Lavallee 4.063.000
Freddy Deeb 2.319.000
Shawn Cunix 2.189.000
Kido Pham 1.500.000
Tommy Vedes 1.437.000
Jason Burt 1.194.000
Chris Bjorin 810.000
Lawrence Berg 810.000
Richard Sciuto 738.000
Aaron Jones 679.000
Craig Crivello 539.000
In testa a tutti c’è quindi il giovane canadese Lavallee, che pur avendo già ottenuto due ottimi piazzamenti al WPT e al PCA con una chipleading di questo tipo si prenota per un finale da protagonista, e molto probabilmente per il risultato piu’ brillante della sua carriera.
Nononostante l’ecatombe di campioni, notiamo ancora fra i presenti molti ottimi giocatori, fra cui certamente spiccano Freddy Deeb, l’esperto Chris Bjorin – che nonostante sia nel circuito dagli anni ’80 continua a fare risultati rilevanti– ed Aaron Jones, pur corto.
Riuscirà Jason ad amministrare e gestire un vantaggio tanto ampio, oppure la sorte, l’emozione e la pressione gli giocheranno qualche brutto scherzo a favore di qualcun altro? Di certo nessuno è disposto a concedere favori, quando in ballo c’è un titolo World Poker Tour ed una prima moneta da oltre un milione di dollari, ma d’altra parte da un giocatore di poker questo generi di favori – purtroppo e per fortuna - nessuno se li aspetterebbe mai.