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Alec Torelli

La regola d'oro di Alec Torelli per decidere quando giocare

In un gioco che richiede alte prestazioni psico-fisiche come il poker, trovarsi al tavolo verde in un momento "no" può avere risvolti catastrofici sul winrate.

Per capire quando è il momento opportuno per giocare ci viene in aiuto Alec Torelli. Sul suo profilo X il rounder italo-statunitense ha riversato il frutto di lunghi anni di esperienza:

"Per capire quando giocare o no mi sono serviti 20 anni di allenamento e probabilmente arrivare a questo punto mi è costato più di un milione di dollari in errori".

Quando qualcuno non è proprio sicuro di voler giocare, allora non dovrebbe giocare.

Alec Torelli

Una questione matematica

Per decidere se giocare, Torelli mette su un piatto della bilancia il fattore rischio della partita e i guadagni che essa può portare, sull'altro il costo di non giocare e le emozioni negative portate da eventuali perdite al gioco:

"Sono arrivato alla conclusione che si dovrebbe giocare a poker solamente quando si è assolutamente certi che sia la decisione corretta. Messa all'incontrario, se qualcuno non è sicuro se giocare o meno, allora definitivamente non dovrebbe giocare."

Ciò è ancora più vero nei periodi di downswing, in cui "una ulteriore perdita potrebbe esacerbare il dolore e aggravare le sue conseguenze rendendoti più difficile giocare bene e recuperare in futuro."

Anche fare esperienze può essere una vittoria

Secondo Torelli, scegliendo di non giocare si riducono i rischi:

"Se scegli di non giocare hai una garanzia virtuale di poter creare un'esperienza positiva con il tuo tempo libero, il che ovviamente non comporta quasi alcun rischio. Per esempio, mentre scrivo mi sto godendo un bicchiere di vino in uno splendido caffè a Faurt Lauderdale, che è una vittoria garantita.

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Se avessi deciso di giocare avrei potuto vincere, certo, ma avrei anche potuto perdere una certa somma."

L'impatto negativo delle perdite è maggiore di quello positivo delle vittorie

Ma ovviamente in un gioco come il poker i rischi vanno presi:

"Devi farlo se vuoi vincere, ma è prudente farlo solo quando non hai dubbi se giocare o meno - scrive Torelli - La ragione è che l'impatto negativo delle perdite è maggiore della gioia positiva della vittoria, quindi devi essere abbastanza sicuro che giocare sia la cosa giusta. Da un punto di vista finanziario la maggior parte delle persone è avversa al rischio: per costoro perdere soldi è peggiore di quanto può essere di aiuto vincere soldi, quindi c'è un altro motivo per essere relativamente conservativi."

In definitiva, per Torelli giocando a poker c'è la possibilità di avere una brutta sera, mentre non giocando a poker c'è una sorta di garanzia virtuale che ti assicura che passerai una buona serata. Per questo conviene "prendere il rischio solamente quando sei certo che giocare sia la scelta migliore"

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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