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Benny Glaser (courtesy WPT)

La mano che ha sconvolto i piani di Benny Glaser e gli è costata $1,3M

“Poi può succedere di tutto”. Quante volte avete usato o sentito questa espressione, regolarmente dopo un pronostico enunciato con una certa sicurezza? Nel calcio, quel “può succedere di tutto” è il KO dell’Argentina futura campione, all’esordio con l’Arabia Saudita. Nel poker invece è meno marginale, proprio perché a volte sottovalutiamo quanto le sorprese siano dietro l’angolo. Per maggiori informazioni, citofonare “Benny Glaser“.

WPT World Championship: sembrava tutto pronto per il trionfo di Benny Glaser, poi…

Il tavolo finale del WPT World Championship del Wynn di Las Vegas partiva con il giocatore più noto e titolato nei panni di super chipleader, dunque con una forte chance di aggiudicarsi il titolo e gli oltre 4 milioni destinati al vincitore. E infatti parliamo di un final table durato appena 55 mani e poco più di 2 ore, ma l’epilogo non è quello che ci saremmo aspettati, poiché Glaser ha fatto secondo e a vincere è stato Eliot Hudon. Come può essere successo? La svolta è arrivata alla quarta mano del tavolo finale, e ve la raccontiamo per intero perché è una situazione davvero particolare.

La mano del destino: Benny Glaser vs Eliot Hudon

Il tavolo finale partiva con questa situazione:

Seat 1. Frank Funaro – 21,100,000 (13 bb)
Seat 2. Jean-Claude Moussa – 19,000,000 (12 bb)
Seat 3. Adam Adler – 27,200,000 (17 bb)
Seat 4. Colton Blomberg – 14,000,000 (9 bb)
Seat 5. Benny Glaser – 133,600,000 (83 bb)
Seat 6. Eliot Hudon – 80,800,000 (51 bb)

Cosa era successo nelle 3 mani precedenti

Il gioco riprende al livello 36, 800.000/1.600.000 bb ante 1.600.000. Nelle prime tre mani ha sempre aperto Glaser a 3.200.000. Nei primi due casi (apertura da bottone e poi da cutoff) ha ottenuto un fold generale, nel terzo (apertura da hi-jack) ha ottenuto un call di Hudon e poi i due hanno checkato fino al river, con Glaser vincente allo showdown. Prima della mano in questione, pertanto, Glaser ha 15.000.000 in più rispetto allo stack di partenza e Hudon 3.200.000 in meno.

La mano

Glaser è in under the gun e decide di shovare diretto tutti i suoi 148,8 milioni in fiches. Non bastasse il colpo di scena, subito dopo di lui Eliot Hudon fa immediatamente call allin e gli altri (mica scemi) si fanno da parte alla velocità della luce.

Allo showdown Glaser mostra a j , Hudon k k e il board 10 7 5 10 2 ha l’effetto di una rivoluzione: Hudon è il nuovo chipleader a 157.600.000, Glaser crolla a 72 milioni pur rimanendo nettissimamente secondo.

La pressione ICM: vantaggi e svantaggi in uno spot “didattico”

Qualcuno di voi, magari con una conoscenza più intuitiva e meno approfondita del gioco, potrebbe pensare che Glaser sia impazzito. Non è così, ovviamente. Il fuoriclasse inglese ha solo applicato alla lettera uno dei concetti chiave nella strategia di un tavolo finale: la pressione ICM.

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Con tre avversari sotto i 20 big blinds, Glaser ha tutto l’interesse a mantenere l’iniziativa facendo leva sulla poca voglia di uscire da parte dei suoi avversari, anche in considerazione dei cosiddetti payjump, ovvero le differenze monetarie tra una posizione e l’altra. Nella fattispecie, fra il 6° e il 5° posto ballavano 300mila dollari di differenza, più o meno altrettanti fra 5° e 4°, mentre fra 4° e 3° si sfiorava il mezzo milione di dollari di differenza, che diventava da quasi 800mila fra terzo e secondo e di 1,3 milioni tra runner up e vincitore.

Poteva andare diversamente? Le due domande da porsi e la prospettiva di Benny Glaser

Normale dunque che l’allin diretto da under the gun, pur se forse non bellissimo da vedere, sia indiscutibilmente una mossa che ha un suo perché in questa situazione. Funaro, Moussa e Adler non avranno alcun interesse a farsi coinvolgere nel colpo, mentre Blomberg è sul big blind con 7x dietro (2 bui già messi come bb e bb ante) ed è probabilmente su di lui che Glaser ha architettato la mossa. Però sono due le domande più interessanti a cui cercare risposta:

  • Con che mani deve chiamare Eliot Hudon da utg+1?
  • Glaser ha un vantaggio maggiore (ovvero più soldi guadagnati nel lungo periodo) pushando come ha fatto, oppure aprendo a 3,200.000 come nelle mani precedenti?

La prima domanda ha una risposta secca: per ICM, Eliot Hudon qui deve mettere con AA e KK. Poi possiamo anche parlare di quanto sia difficile trovare il fold con QQ, anche perché Hudon magari pensa che difficilmente Glaser possa davvero fare allin diretto con AA e KK, dunque QQ giocherebbe egregiamente contro qualsiasi range del chipleader.

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Concentriamoci ora sulla prospettiva di Benny Glaser, consapevoli di ignorare sia i suoi processi di pensiero che le valutazioni sull’edge al tavolo contro questi avversari. Sono però elementi essenziali per arrivare a una decisione, poiché il punto chiave qui è capire se Glaser abbia più convenienza a guadagnare poco in ogni singolo spot senza andare a showdown, o a rischiare 10-15 bui per eliminare uno degli avversari e avere uno scalino in meno verso la vittoria.

Questo obiettivamente solo l’inglese può saperlo, ma – in tutta evidenza – nella sua testa la prima opzione ha vinto a mani basse.

Il range TEORICO di Benny Glaser

Nello screen che vedete qui sotto, si può apprezzare il range teorico di push da under the gun di Benny Glaser. Attenzione, si tratta di un range calcolato da ICMizer basandosi SOLO sugli stack dei giocatori e sul payout del torneo. Si tratta pertanto di un range decisamente ottimistico, che però aiuta a farsi un’idea:

Se eliminate le mani con un saldo positivo marginale, vi avvicinerete a un range credibile tra quelli che potrebbe avere avuto in testa Glaser.

Come è finito il torneo

Poi le cose sono andate diversamente, ma a Benny Glaser va comunque dato atto di non aver battuto ciglio dopo il colpo perso. Il britannico è arrivato comunque all’heads up, con 67 milioni contro 228. Poi, dopo appena 6 mani, Eliot Hudon ha chiuso ogni discorso, anche qua in uno spot perfetto da bluffare per Glaser ma in cui lui aveva chiuso scala al river.

La stretta di mano tra Benny Glaser ed Eliot Hudon prima dell’heads up conclusivo (courtesy WPT)

Il torneo dal più ricco montepremi garantito di sempre, il WPT World Championship 2022, si è concluso pertanto così:

1° Eliot Hudon $4.146.400
2° Benny Glaser $2.830.000
3° Jean-Claude Moussa $2.095.000
4° Adam Adler $1.608.000
5° Frank Funaro $1.301.000
6° Colton Blomberg $1.001.050

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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