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L'incredibile storia di David Daneshgar: i soldi vinti a poker e reinvestiti in business milionari

In un gioco come quello del poker in cui si incrociano i destini di centinaia di migliaia di giocatori, online e live, provate a pensare quante storie si nascondano dietro ognuno di essi.

Una di queste ha messo sugli onori della cronaca David Daneshgar (foto in copertina courtesy Pokernews & Melissa Haerit)i, che da giocatore è passato all'imprenditoria, dopo aver fatto alcune vincite di importante rilevanza economica e lui ha deciso che era quello il momento di darsi da fare.

Il sogno diverso di David Daneshgar

Se cominci ad appassionarti di poker e capisci che c'è la possibilità di guadagnare delle cifre che possano cambiare la tua vita, il pensiero è quello di portare a casa una vittoria importante e vivere fino alla fine dei tuoi giorni, sedendoti ad un tavolo da poker.

E' l'idea che la maggior parte dei giocatori di tutto il mondo, porta dentro di sé, anche se non tutti lo ammettono, vuoi per fare "bella figura" con chi ti sta accanto, vuoi per scaramanzia, vuoi per qualsiasi altro motivo.

David Daneshgar courtesy Pokernews

Chi ha invece deciso di non intraprendere quella strada, pur avendo raggiunto una vincita piuttosto rilevante, è stato David Daneshgar, la cui storia è stata raccontata in lungo e in largo dai colleghi di Pokernews attraverso un'intervista rilasciata proprio dal protagonista.

Il braccialetto del 2008

Correva l'anno 2008, quando a Daneshgar è capitata tra le mani l'occasione di mettere al polso il braccialetto WSOP al $1.500 No Limit Hold'Em del 30 gennaio, evento che mise insieme un field da 2.693 giocatori, che si divisero un montepremi da $3.675.945.

Lo statunitense di Brentwood, emerse in quell'occasione su tutti i suoi avversari, portando a casa la non disprezzabile cifra di $625.443.

Quello di quell'evento non fu l'unico successo dell'allora talentuoso giocatore statunitense, che in realtà in carriera ha messo a segno piazzamenti e vittorie da oltre 2,5 milioni di dollari, come riporta Hendonmob, eppure fu il trampolino di lancio per occuparsi di altre cose.

Oltre alle vincite nel poker e, ovviamente, alle sue spiccate capacità imprenditoriali, galeotto fu anche l'incontro con l'ex proprietario dei Los Angeles Lakers, Jerry Buss, altro super appassionato di poker che David incontrò proprio al tavolo verde, convincendolo a scrivere una lettera di raccomandazione per la business school, non prima di aver fatto un tentativo per entrare nello staff della squadra NBA non andato a buon fine.

La BloomNation di David Daneshgar

"Quando abbiamo avviato l'azienda, avevamo bisogno di circa 50.000 dollari per lo sviluppo, perché nessuno di noi tre (partner commerciali) era un tecnico", ha detto Daneshgar. "Ci guardiamo in giro, e penso probabilmente su PokerNews, leggemmo che c'era un torneo al Commerce Casino ... E noi ci siamo detti, è quello che fa per noi".

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"Così siamo andati al casinò e io stavo letteralmente giocando su un tavolo da poker. C'erano alcuni tavoli vuoti nella sala dei tornei, e i miei soci stavano progettando e simulando il sito web di quello che poi sarebbe stato il nostro business".

In quell'occasione Daneshgar vinse il torneo, si fiondò dai suoi amici e, dopo aver sventolato la ricevuta dei $27.205 vinti, disse loro che il tutto era pronto a partire.

"Non preoccupatevi, ragazzi, è l'ora dei fiori"

Il sito web partì di lì a poco e l'idea fu, se non esattamente originale, di sicuro molto accattivante, visto che i tre si proposero di vendere letteralmente composizioni floreali, sia a privati che, soprattutto, alle aziende, alle quali proposero fin da subito soluzioni logistiche e imballaggi vari per i fiori, come potrete vedere dal sito in questione.

Daneshgar non è certo uno che rimane con le mani in mano e poco qualche anno ha deciso di lasciare Bloomnation, che nel frattempo raccoglieva decine di milioni di dollari in finanziamenti privati per aumentare a dismisura le proprie potenzialità.

Nel 2021 ha creato una nuova start-up, la Whippy Al, che si occupa di fornire consulenze alle aziende a tutto tondo, dai messaggi di vendita, al marketing e all'assistenza clienti.

Intanto David Daneshgar non ha abbandonato nemmeno il tavolo da poker e, dopo un'assenza prolungata, ha partecipato alle WSOP dell'anno scorso, con la promessa di giocare anche nel 2025.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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