Ricordate quando si cercava di sostenere che i veri giocatori di poker erano quelli che si erano formati al tavolo verde live, facendo intendere che chi provenisse dal poker online fosse una sorta di nerd sociofobico?
Quando questi ultimi hanno cominciato a fare incetta di tornei importanti si è dovuto cambiar rotta, sostenendo che il poker live è un altro gioco, ed avendone ormai vissuto più di qualcuno credo di poter dire che sia senz'altro vero.
Il giocatore medio che frequenta il circuito dal vivo, escludendo quindi l'elite dei professionisti, è spesso capace di giocate che fanno storcere il naso ai puristi, apparentemente prive di logica ma che in realtà ne seguono una ben precisa: vediamo quale, senza prenderci troppo sul serio.
1) Money (scared) honey
Un vero giocatore di poker live non può dirsi tale se non è money scared. Spesso poniamo l'accento sulla superiorità dei giocatori di oltre confine rispetto ai nostri connazionali, il cui presupposto si fonda anzitutto sul terrore che il giocatore italiano ha di non finire a premio, questo perché più di qualche volta non ha quel distacco emotivo dalla somma investita nel torneo.
Questo fa sì, ad esempio, che in fase di bolla sia capace di foldare pressoché tutto, o che anche una volta raggiunti i premi passi il suo tempo a scrutare il tabellone per scalare qualche posizione, mentre i bui banchettano col suo stack
2) Valuetown, ricalcolo del percorso
Il giocatore live la maggior parte delle volte è del tutto ignaro di che cosa significhi prendere valore dalla propria mano, da un lato perché ha un'inclinazione innata allo slowplay, dall'altro perché il timore di essere scoppiato gli fa compiere scelte assolutamente non profittevoli. Del resto, l'esperienza gli ha insegnato che lui con k k non vince davvero mai, ma al tempo stesso non toccategli q 4 : per un qualche motivo sono le sue carte.
3) L'arte di arrangeiarsi
Il tipico giocatore dei tornei live non sa che cosa sia un range, ma è abilissimo a ricostruirne uno a posteriori, capace di giustificare qualsiasi tipo di nefandezze.
Ad esempio, il board è k 10 6 e lui ha inseguito con 8 6 chiudendo colore runner runner? La frase dopo lo showdown sarà: “Non ti faccio il cappa”. Oppure, è andato rotto su flop a q 9 con 10 8 ed ha incastrato il jack al river? Il copione sarà: “Ti metto su una coppietta, cinquecinque seisei”. E "tutto il resto è silenzio".