Non si è ancora spenta l'eco del grandissimo successo ottenuto dall'IPO anche nella decima edizione. 2492 partecipanti, con numeri di iscritti a ciascun day 1 (733, 859, 900) che avrebbero singolarmente costituito tre tornei da leccarsi i baffi, un totale di 26mila visitatori per il Casinò di Campione d'Italia.
Un boom di cui si è parlato tanto e tanto si parlerà ancora, ma oggi cerchiamo di comprenderne maggiormente le ragioni, anche con l'aiuto di due degli autori di questo miracolo italiano: l'ideatore e capo dell'organizzazione IPO Andrea "Bet" Bettelli e il Country Manager di TItanbet.it Raphael Naccache.
DA 301 A 2492...IN 2 ANNI! - Nato nel febbraio 2011 con un torneo da 301 giocatori, l'Italian Poker Open è andato costantemente a crescere fino alle clamorose cifre della settimana appena trascorsa. Una crescendo impressionante, anche se per Bettelli le emozioni sono le medesime rispetto a due anni fa "Fu comunque stancante anche allora: avevamo ipotizzato circa 150 giocatori e già al tempo raddoppiammo rispetto alle previsioni. Certo, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che un giorno avremmo toccato i 2492...", confessa soddisfatto Bettelli, orgogliosamente a capo di uno staff che si è sempre dimostrato all'altezza della situazione.
FARI SPENTI - Per 5 edizioni l'Italian Poker Open è andato comunque avanti a fari spenti, senza alcun apporto dai media pokeristici ma con numeri sempre importanti grazie a una ricetta già vincente. "Non saprei dare una spiegazione precisa, semplicemente non avevamo mai sentito l'esigenza o forse ci piaceva così e non avevamo pensato a investire costi aggiuntivi sui media", prosegue ancora Bettelli.
"DOPOLAVORO MODE", SCELTA VINCENTE - Un successo inarrestabile, che soprattutto all'inizio trova linfa vitale dal territorio e dagli appassionati lombardi di poker live, affamati di un texas hold'em di qualità a un passo da casa. Di qui la formula - rivelatasi azzeccatissima - di far partire i day 1 il venerdì sera per dare modo a molti di partecipare al torneo senza dover prendere ferie o permessi dal lavoro, sfruttando poi l'intero weekend per godere il proprio torneo. In caso poi di final table o di coda al lunedì, i premi già garantiti - e la prospettiva di ottenerne di più ricchi - valgono bene un giorno di ferie.

Un format che strizza l'occhio all'appassionato di poker che nella vita di tutti i giorni svolge un lavoro "normale", senza per questo penalizzare il professionista. Ed è proprio questa l'essenza dell'IPO: non mettere il pokerista di fronte alla scelta obbligata di prendere 3 o 4 giorni di ferie per disputare un torneo di poker.
Una bella foto di gruppo dello staff IPO
SERBATOIO LIVE - Un'IPO che ha saputo dunque intercettare quella "fame" e interpretarla nel modo giusto, anche se la concomitanza con gli effetti della famosa circolare del 9/9/2009 - che di fatto vietava il poker nei circoli generando poi la ben nota situazione a macchia di leopardo sul territorio italiano - è solo una coincidenza. "Direi che posto così può apparire fuorviante. I circoli oggi esistono e sono forse più vivi che mai anche rispetto al passato, e questo è un dato di fatto. Noi non abbiamo mai cercato una collaborazione diretta, anche perchè non vi è una legittimazione normativa. Ci sono tante amicizie ovviamente, ci si sente con tante persone ma mai una forma di collaborazione diretta casinò-circolo", precisa Bettelli.
PARTNERSHIP "TITANICA" - Poi arriva Titanbet, che a partire dalla sesta edizione diventa partner ufficiale dell'IPO. Alla presentazione milanese di quest'ultima edizione, Raphael Naccache aveva svelato che questo felicissimo matrimonio era nato con una semplice telefonata tra lui e Bettelli. A conti fatti non c'era modo migliore per entrare nel mondo del poker live italiano dalla porta principale, e averlo intuito a suo tempo è una ulteriore soddisfazione per il manager italo-israeliano, che su questa partnership - e sul milione garantito di quest'ultima edizione - si era giocato molto. Ma ora ne raccoglie i frutti: "sono emozioni forti, si cerca di prendere rischi calcolati, c'è l'entusiasmo dell'inizio poi un po' di paura. Poi parte la macchina organizzativa e arriva la consapevolezza che, nel bene e nel male, hai dato tutto. E quando hai dato tutto sei sempre soddisfatto."
ITALIANI, HIGH ROLLERS PENTITI - Aver capito prima di tutti che l'idea di offrire poker di qualità ma a basso costo - andando incontro alle esigenze del giocatore non professionista - era vincente è un merito non da poco, in un mercato che si era strutturato in maniera decisamente troppo orientata verso i buy-in alti e proibitivi per i più. La crisi economica ha poi contribuito a fare selezione e ad orientare l'evoluzione dello stesso mercato italiano in direzioni più sostenibili. Bettelli rivendica questo merito ma con la consueta umiltà "Abbiamo creduto in questo format dall'inizio, cercando di pensare al benessere del giocatore, senza distinzione fra il pro e il giocatore della domenica."
IPO ANCHE ALL'ESTERO? - Un format di successo, dunque esportabile? "Sostanzialmente è un format che potrebbe funzionare ovunque. Questo comunque non succederà mai, poiché io lavoro esclusivamente con il Casinò di Campione d'Italia e, finchè ci sarò io, l'IPO rimarrà all'interno di queste sale", ci tiene ancora a precisare Andrea "Bet".
IPO...VEDENTI - E ora? Cosa dobbiamo aspettarci dall'IPO11? Sia Bettelli che Naccache rimangono sul vago. "Non sappiamo ancora. Ci sarà una tappa estiva, non so se ci sarà il milione garantito o se sarà una tappa normale. Vedremo più avanti. Ora ci godiamo un po' di riposo", sono le parole di Andrea. Il manager di Titanbet.it è - come suo simpatico costume - più diretto "Credo che nessuno di noi abbia ancora la più pallida idea di cosa succederà, siamo ancora preda delle emozioni che ci ha regalato questa decima edizione. Diamoci una settimana di silenzio, poi ne riparleremo."