In queste ultime ore, stiamo leggendo delle trattative per il possibile acquisto di TikTok da parte di Microsoft. Ma forse non molti di voi sanno che tutto ciò sarebbe possibile solo grazie all'intervento di Jeffrey Yass, ex giocatore di poker con un final table WSOP sfiorato, che era già milionario ma oggi sarebbe miliardario, sempre grazie alla app cinese.
Chi è Jeffrey Yass e perché tiene tanto a TikTok
A questo punto, occorre fare un passo indietro, precisamente alla scorsa primavera. Nel marzo scorso, venne approvata la cosiddetta "Legge anti-TikTok", che minacciava il blocco della app in tutti gli Stati Uniti d'America, se la sua proprietà fosse rimasta cinese. Secondo il Congresso americano e diversi esperti, la ByteDance Ltd, società cinese che controlla la popolarissima app, sarebbe sotto il diretto controllo del governo di Pechino.
Il timore, come già accaduto in altri casi come quello del brand di telefonia mobile Huawei, era quello che governi esteri potessero acquisire illecitamente informazioni utili all'intelligence, in questo caso grazie all'accesso ai dati degli oltre 170 milioni di account statunitensi di TikTok.
Curiosamente, al tempo, era il presidente in carica Biden a sostenere fortemente il blocco della app, mentre Trump aveva cambiato opinione dicendosi dubbioso, per la possibile conseguenza di avvantaggiare Facebook, al tempo non esattamente amico del Tycoon che anzi lo considerava "nemico del popolo".
Jeffrey Yass, il pokerista che con TikTok ha centrato lo "shot della vita"
In realtà, ByteDance, ha anche investitori esteri, anzi qualcuno proprio statunitense. Si tratta del Susquehanna International Group, società trading fondata nel 1987 dal ventinovenne Jeffrey Yass insieme a due compagni di università.
Oltre a essere imprenditore, Yass era anche giocatore di poker e nel 2013 andò anche vicino al braccialetto WSOP, chiudendo al 12° posto l'Event #37, 5.100$ No Limit Hold'em, su 170 iscritti.
Tuttavia, l'amore per il poker era qualcosa che andava oltre vincite e tornei. Yass è considerato da tempo tra i "migliori pokeristi di Wall Street". Tempo fa, confessava a Business Insider di avere iniziato al college con gli amici. "Prendevamo il poker molto seriamente, sapevamo che nel lungo periodo non è un gioco di fortuna, ma necessita di enormi skill e noi applicavamo un approccio matematico".
Lo stesso tipo di approccio, Yass, lo portò nella sua attività finanziaria. "Il mercato è come una grande partita di poker - diceva - e devi fare moltissima attenzione al livello di abilità dei tuoi avversari".
Il poker è talmente un valore acquisito in Jeffrey Yass che la stessa Susquehanna, una volta, ha organizzato un torneo di poker per selezionare i propri candidati trader da destinare ad alcune operazioni europee.
Capirete perché i 16.211 dollari vinti alle WSOP fossero una goccia nell'oceano, considerando il patrimonio di colui che forse già allora era l'uomo più ricco di tutta la Pennsylvania.
Lo è sicuramente oggi, visto che il suo patrimonio era stimato in circa 27 miliardi di dollari nel settembre scorso. Da dove viene questa ricchezza? Dal fatto che il Susquehanna International Group possiede il 21% di ByteDance. Un terzo di questa quota è quella personale di Jeffrey Yass. In questi settori in forte espansione le stime diventano presto obsolete, ma nel settembre scorso il 7% di ByteDance equivaleva a circa 21 miliardi di dollari. Mentre scriviamo, il patrimonio personale di Yass sfiora i 50, di miliardi.
La proroga di Trump e l'interessamento di Microsoft
Secondo i ben informati ci sarebbe proprio Jeffrey Yass, dietro l'inversione di marcia di Trump nei confronti di TikTok. L'attuale presidente ha sempre negato ogni coinvolgimento, ma si dice che la sua posizione cambiò proprio dopo un incontro con Yass nel marzo scorso.
Del resto, parliamo di un miliardario che ha finanziato pubblicamente gruppi e campagne repubblicane con 100 milioni di dollari solo nelle ultime elezioni. Il fatto che i soldi fossero destinati a candidati mostratisi poi contrari alla linea dura su TikTok è nell'ordine naturale delle cose...
Il 20 gennaio scorso, tra i primi provvedimenti firmati da Donald Trump subito dopo il suo insediamento, c'era un ordine esecutivo che concede altri 75 giorni di proroga a ByteDance, per trovare un acquirente americano. Questo potrebbe realmente essere Microsoft, come si legge nelle ultime ore.