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Manila: organizzazione teme overlay e staka i player per giocare il suo torneo!

Gli acronimi sono comodi, ma a volte possono ingannare. Così, se parli di IPO a un appassionato italiano, lui penserà a un format di grande successo, che ai primi di gennaio conoscerà la sua ventesima edizione: l'Italian Poker Open. Ma se in questi giorni parlaste di IPO a un pokerista filippino, non reagirebbe allo stesso modo....

Il Resort World Manila, sede del discusso torneo
Il Resort World Manila, sede del discusso torneo

Al favoloso Resort World di Manila, a inizio dicembre era in programma un torneo chiamato IPO, la cui sigla sta per International Poker Open e che era stato lanciato in Corea qualche tempo fa. L'approdo a Manila doveva rappresentare il decollo definitivo per questo format, viste le prospettive del mercato filippino che sta attirando i grandi brand come il WPT e come la stessa PokerStars che ha una sua room "PokerStars Live" in loco, per i suoi eventi nella regione.

Il torneo aveva un buy-in di 1.050$ per 250.000$ garantiti a montepremi, quindi la quota di partecipanti necessaria per non andare in "overlay" era di 250. Un po' troppi, forse, per un mercato così giovane.

Infatti, tra day 1A (42 iscritti) e il day 1B (66) si era arrivati alla vigilia dell'ultimo flight con appena 108 iscritti. Qui l'organizzazione ha deciso di correre ai ripari, iniziando a offrire pacchetti sconto ai giocatori pur di farli iscrivere al torneo. Inizialmente hanno offerto ticket per il torneo a cifre intorno agli 800$ ciascuno, ma si è arrivati anche a stakare integralmente giocatori, facendoli giocare dunque gratis ma con l'impegno di restituire l'80% di ogni eventuale vincita.

Con questi mezzucci, il day 1C arriva a 138 partecipanti, ma gli organizzatori non si fermano qui: alla fine della giornata, con le registrazioni ormai chiuse, cambiano il regolamento ammettendo altri 12 giocatori che così accedevano al day 2 con lo stack di partenza integro, di 25.000 fiches.

Il malcontento dei giocatori si fa presto sentire. L'australiano Jymmi Briggs ha dichiarato a worldgaming.com "Come giocatore, credo sia un autentico schifo. Sono venuto fino a Manila perchè sapevo che ci sarebbe stato un interessante overlay, e che al day 1C non ci sarebbero stati più di 70-80 giocatori. Non mi sbagliavo, nel senso che dei 150 che hanno fatto almeno una 50ina giocavano per una piccolissima percentuale, perchè interamente stakati dalla casa".

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Secondo Briggs, e molti altri giocatori, l'organizzazione avrebbe dovuto ingoiare il boccone amaro dell'overlay, pagando di tasca propria (come in realtà hanno fatto "sottobanco") ma ottenendo il rispetto da parte del settore e dei giocatori. In questo modo, il futuro di questo International Poker Open si fa buio.

Alla fine il torneo è stato vinto dal filippino Lester Edoc per poco meno di 60mila dollari, ma gli osservatori locali si chiedono divertiti a quale staker andrà la maggior parte di questo denaro. Il paradosso finale è dato dal fatto che le due room concorrenti a Manila, il Poker Kings Club e la PokerStars Live, erano state invitate a portare giocatori al torneo, stakandoli.

Oltre al danno, poi, si aggiunge la beffa: una condizione del'accordo di IPO con il Resort World Manila era quella di portare tra 60 e 70 giocatori cinesi al cash game nei giorni dell'evento, cosa che naturalmente non è accaduta. Così, anche la ventina di giocatori di cash game portati dalla stessa IPO per l'evento, hanno trascorso il resto della settimana a giocare ai tavoli delle room concorrenti...

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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