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Partouche Poker Tour: Giaroni fu davvero ingannato?

Molti di voi ricorderanno il compianto Gianni Giaroni, che nel 2009 colse il suo risultato più importante piazzandosi terzo al Partouche Poker Tour: davanti gli finirono i francesi Cedric Rossi e Jean Pierre Pasqualini, che il bolognese accusò di soft play. Incredibilmente, adesso spunta un video che sembrerebbe dargli ragione, andando anche oltre.

E’ apparso infatti su YouTube un montaggio di quel tavolo finale, che punta i riflettori proprio sui primi due classificati. L’accusa è molto grave: essersi accordati in precedenza circa segnali convenuti, in grado di dire l’uno all’altro le carte in proprio possesso.

Ecco che allora per segnalare una donna basta sfiorarsi un occhio, mentre altrettanto basta fare sulle labbra per “rivelare” un dieci: così basta “sommare” le due cose per dichiarare una mano come q 10, così come viene mostrato ad esempio nel video al minuto 1:35.

I casi sospetti in questo senso si susseguono per tutto il tavolo finale, fino a che i due non giungono in heads-up, piazzandosi quindi primo e secondo, con Pasqualini che andrà infine a vincere.

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Sebbene un video del genere non costituisca evidentemente una prova certa, indubbiamente è in grado di suscitare forti dubbi sulla regolarità di quel tavolo finale, non soltanto per quanto riguarda gli italiani – che certo potrebbero essere accusati di campalinismo o endemica antipatia transalpina – ma anche gli appassionati francesi, che commentando il video sembrano giungere in buona parte alle conclusioni che quest’ultimo pare suggerire.

Le cose sono andate effettivamente così, o magari il video mostra qualcosa che in realtà non è accaduto? Difficile saltare a conclusioni affrettate, ma indubbiamente alla luce di tutto questo un approfondimento in quella direzione appare quantomeno auspicabile, se non doveroso.

Ecco il video

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