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Poker1mania, quanto manca il tv show più amato dagli italiani

Il poker amarcord di oggi ci riporta a un tv show che ha influito sulla diffusione del Texas Hold’em in Italia come pochi altri: parliamo di Poker1mania.

Il poker e l’importanza dei media tradizionali

Come si è diffuso il poker in Italia? Certamente siti come Assopoker hanno un ruolo fondamentale, essendo stato il primo a diffondere la cultura del Texas Hold’em nel nostro paese. Tuttavia, se i media generalisti hanno ancora oggi un impatto notevole, 15 anni fa tale impatto era ancora più grande, se non enorme.

Poker1mania, fedele compagna delle notti italiane

Dal 2007 al 2013, con frequenze di messa in onda variabili e che per un periodo sono state anche quotidiane, ma sempre in tarda serata su Italia Uno, Poker1mania ha fatto compagnia agli italiani. Un format, quello prodotto da Mediaset, che era efficacissimo nella sua semplicità: un conduttore molto simpatico come Giacomo “Ciccio” Valenti e una voce tecnica ma adatta alla tv come Luca Pagano. Insieme, Luca e Ciccio hanno commentato i tavoli finali di molti tra i più importanti eventi e circuiti live italiani e internazionali, facendo conoscere al grande pubblico i personaggi più popolari del poker, da Daniel Negreanu a Gus Hansen, passando per Phil Ivey e il nostro Dario Minieri.

Gli highlights, unico modo per far “digerire” il poker

Una ragione fondamentale del successo di Poker1mania risiedeva nel montaggio. Il poker è una disciplina difficilissima da raccontare in presa diretta, perché pieno di tempi morti e sostanzialmente noioso. Il montaggio tagliava ogni tempo morto e proponeva solo il meglio, con le mani più importanti e gli showdown più spettacolari. Presentato così, il poker poteva sì piacere a larghe fette di popolazione, anche per il taglio comunicativo.

Il taglio comunicativo e i tormentoni malintesi

Lo stile comunicativo di Poker1mania era scanzonato, mirato al puro intrattenimento ma dando al contempo info basilari sul gioco. In tale stile non potevano mancare i tormentoni, come “BLOOODY RIVER” “AAAAALLLIN, RAGAZZI”, per cui ancora oggi Ciccio Valenti viene ogni tanto rievocato.

Il fattore Ciccio

Ciccio Valenti era uno degli elementi chiave del successo di quello show, anche perché il conduttore toscano era già una celebrità per format come “WWE Smackdown”, popolarissima striscia sul Wrestling, oltre che di “Candid Camera”. Valenti era dunque la “voce amica” che contribuiva a rendere familiare, a grosse fette di pubblico generalista, un contesto in partenza ostico come quello del poker. Ce lo spiegava lui stesso in questa intervista di 11 anni fa

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Il fattore Luca

Accanto a Ciccio c’era Luca Pagano, che da ottimo comunicatore quale è sempre stato riusciva a inserirsi con dritte e consigli basic. Nella memoria dei più è rimasto il famigerato “difendere le coppie”, a più riprese attaccato dagli appassionati più edotti, in quanto consiglio potenzialmente fuorviante. Come spesso accade, però, chi ha già una comprensione abbastanza avanzata del gioco tende a dimenticare l’importanza di fornire informazioni “entry level”, ed era semplicemente quello che faceva Luca Pagano in Poker1mania.

Oggi il deserto, e anche i criticoni rimpiangono

Ripensando a tutto questo ai giorni nostri, viene un amaro sorriso. Innanzitutto perché oggi è letteralmente impossibile parlare di poker in tv, il gioco è stato demonizzato con una legislazione cieca e vendicativa, che ne ignora sia le componenti di abilità che quelle aggregative. Inoltre, tra quelli che al tempo si lamentavano del taglio troppo “pop” e ironizzavano sul “difendi le coppie” di Luca Pagano, ci saranno sicuramente quelli che oggi piangono per la mancanza di nuovi giocatori, di giocatori amatoriali, o per il fatto che le scuole di poker hanno istruito troppa gente.

Di fatto, come per altre nicchie, anche le speranze del poker di venire diffuso in maniera capillare poggiano fortemente sul fatto di riuscire a diventare un fenomeno di costume. Per l’Italia, questo è accaduto in buona parte grazie a Poker1mania, a cui tutti dovremmo dire grazie. E, magari, qualcuno, anche delle scuse postume.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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