Erik Seidel non ha bisogno di troppe presentazioni. Per lui parlano i dieci braccialetti WSOP, gli oltre 45 milioni di dollari incassati in tornei live e una presenza costante nell’élite del poker mondiale che lo ha fatto diventare il primo pokerista di sempre ad andare a premio in cinque diversi decenni di gioco (dagli 80s agli attuali 20s).
A 64 anni suonati, mentre molti suoi colleghi hanno appeso le carte al chiodo, lui si prepara per un’altra estate infuocata a Las Vegas. E non certo per fare il turista.
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I coach per gli High Roller
La carriera di Seidel è una masterclass vivente su come adattarsi, studiare e continuare a vincere anche in un ambiente che evolve di continuo. Dal leggendario secondo posto al Main Event WSOP 1988 fino ai trionfi nei Super High Roller degli anni 2020, Seidel ha attraversato tutte le epoche della storia del poker mantenendo una costanza quasi inumana.
Di certo, tra i giocatori della old school sono pochi a sapersi destreggiare come lui nei field degli odierni tornei High Roller. Seidel dice di aver avuto dei coach d'eccezione per i tornei high stakes: senza i loro insegnamenti, dice che sarebbe 'carne da macello' in qualsiasi torneo dal buy-in più alto di diecimila dollari.
"Gli high roller possono essere molto divertenti. E' davvero un test giocare contro avversari di questo livello. Se c'è un ingrediente segreto, è che ancora amo il poker. Mi sento davvero fortunato a poter giocare eventi di questo tipo. Do molto credito a Jason Koon, che è stato un amico generoso e mi ha aiutato tantissimo a provare ad adattarmi al gioco moderno. Non penso che sarei capace di giocare tornei da più di 10k di buy-in senza quello che ha condiviso con me. Ho anche lavorato un po' con Daniel Dvoress e Nick Petrangelo, entrambi sono grandi insegnanti. Tutto questo per dire che la strada è ancora lunga. Con il poker è un viaggio che non arriva mai alla fine".
L'estate 2025 tra World Series e nuovi obiettivi
Nella intervista al portale PokerStake, Seidel ha rivelato che il suo programma per l’estate 2025 è ancora in fase di definizione, ma le WSOP di Las Vegas saranno il cuore della sua action.
“Voglio prendermi il tempo per scegliere gli eventi giusti. Alcuni li giocherò solo se mi sentirò in forma. Altri, come i Championship e il Main Event, sono appuntamenti a cui tengo davvero”.
L’anno scorso lo statunitense ha centrato tre ITM alle WSOP, tra cui un deep run in un evento Championship, e ha fatto tavolo finale in un high roller EPT a Monte Carlo. Ma oggi Seidel non rincorre più il volume sfrenato:
“Scelgo cosa giocare in base al mio stato di forma mentale e al valore dell’evento. In un torneo da 250k giochi contro 30 mostri, quindi devi essere davvero sharp. Alle WSOSP 2025 giocherò tra i 25 e i 30 eventi”.
Il segreto? Studio e equilibrio
A chi gli chiede come faccia a restare competitivo dopo quaranta anni ai massimi livelli, Seidel ha la risposta pronta: grazie allo studio e a un buon bilanciamento tra vita e poker.
Nonostante la sua età, Erik è costantemente aggiornato sulle dinamiche della GTO, partecipa a sessioni con top grinder e utilizza i solver con una naturalezza che sorprenderebbe molti suoi coetanei.
“Il gioco oggi è molto più tecnico. Devi continuare a imparare se vuoi restare in corsa. Ma soprattutto devi prenderti cura di te stesso. Nessuno può giocare il suo A-game se è esausto o stressato”.
Un messaggio ben chiaro: non basta grindare 60 ore a settimana, servono lucidità, riflessione e confronto con i migliori.
“Voglio vincere un altro braccialetto, certo. Ma anche continuare a competere contro i migliori. Finché sento di avere edge e passione, ci sarò”.
Erik Seidel
Seidel e il futuro: ancora fame, ma anche legacy
Pur senza la smania di dimostrare qualcosa, Seidel ha ancora fame.
“Voglio vincere un altro braccialetto, certo. Ma anche continuare a competere contro i migliori. Finché sento di avere edge e passione, ci sarò”.
E intanto, con l’ingresso nella Poker Hall of Fame ormai alle spalle, la sua figura si fa sempre più leggendaria. È raro trovare qualcuno capace di imporsi sia nell’era pre-internet sia in quella post-solver, sia nei tornei WSOP da 1.500$ di iscrizione sia nei Super High Roller da 300.000$: Erik Seidel c’è riuscito.
Per molti è già il 'GOAT silenzioso' del poker mondiale, per altri è semplicemente un esempio. Ma per tutti sarà ancora una volta uno dei 'notables' da seguire alle WSOP di Las Vegas. Con rispetto, ammirazione e con la consapevolezza che quando Erik siede al tavolo non c'è mai nulla di scontato.