Anche quest'anno Daniel Negreanu è riuscito ad accumulare un bel profitto ai tavoli da poker, pari a circa due milioni di dollari netti (aveva dichiarato vincite nette per 426.507$ nel 2015 prima che chiudesse 3° nel WPT Alpha 8 del Bellagio per 640.103$ e venisse resa pubblica la vittoria di un milione di dollari nella Shark Cage). Il gioco di Kid Poker sembra quindi non invecchiare mai e la sua strategia preferita, lo small ball poker, risulta sempre attuale e vincente.
Abbiamo visto più volte cosa sia lo small ball poker, un approccio ai tornei che prevede di entrare in tanti piatti ma al tempo stesso di prendere rischi per tutto lo stack solo quando si ha una mano di grande valore. Negreanu adotta questa strategia da sempre ed è proprio questo il motivo per cui è raro assistere a un grosso bluff da parte sua: quando va ai resti ha sempre una percentuale piuttosto alta di equity.
Tuttavia, nella scorsa stagione dell'EPT Daniel ha messo in mostra un bluff veramente coraggioso portato avanti su tutte le street, dal preflop al river, investendo gran parte dello stack e per di più contro un top player come Isaac Haxton. Siamo alla PCA delle Bahamas e Negreanu apre il gioco a 22.000 da middle position con j 7 . Haxton si appoggia dal bottone con a 10 e Paul Phua difende dal big blind con un 4 (l'altra carta non viene mostrata).
Sul flop k a 4 il canadese è dietro ad entrambi gli avversari. Daniel sceglie comunque di cbettare dopo il check di Phua, mettendo in mezzo 36.000 su un pot da 79.000. Haxton ha una mano molto forte: top pair e flush draw nuts. Il businessman asiatico folda e si giunge quindi sul turn 6 con i due team pro di Pokerstars coinvolti nella mano.
Sulla quarta carta Daniel continua con la condotta aggressiva, puntando 85.000 su 151.000. Ike ci pensa brevemente e chiama. Il river è una q e Negreanu opta velocemente per la terza puntata, questa volta da 185.000 su 321.000. Raramente lo abbiamo visto 3barellare in pieno bluff (la sua equity in questa mano era bassa sul flop e praticamente inesistente sul turn, dove, a carte viste, era già drawing dead), per di più investendo più di un terzo dello stack. Probabilmente è proprio a questo che deve aver pensato Haxton, che infatti non si prende nemmeno troppo tempo prima di passare la sua mano.
Sicuramente sulla scelta di Ike ha pesato l'immagine di Daniel, che, proprio grazie allo small ball poker, è sempre stato associato allo stereotipo di un giocatore loose che diventa estremamente nitty quando punta forte. In realtà, qualche tempo fa vi avevamo riportato un'analisi del campione canadese sul fatto che questa immagine può tornare utile al tavolo (leggi QUA l'articolo completo):
Alla base dello small ball poker c’è la volontà di vedere il maggior numero di flop possibili. Quando 3-betto lo faccio con una sola mano: gli Assi. Questo mi può tornare utile quando la mia strategia risulta ormai chiara ai miei avversari: sanno che non 3-betto con nient’altro e allora posso cambiare marcia e prendermi il piatto in puro bluff sfruttando questa immagine. E funzionerà, perché come fai a chiamarmi? Lo sai che gioco i piatti grandi solo quando ho il nuts!
Un'analisi che spiega alla perfezione il motivo per cui Negreanu ha scelto questa condotta estremamente aggressiva nello spot che vi abbiamo riportato.
Questo il video dello scontro con Haxton:
[youtube] https://www.youtube.com/watch?v=AdfJdO1iFBc [/youtube]