L'Italia comincia a fare sul serio alle World Series Of Poker, presentandosi con diversi giocatori noti all'evento numero tre, un inedito torneo di heads-up da 3.000 $ di buy-in dove si alternano No Limit Hold'em e Pot Limit Omaha.
I risultati per i giocatori italiani, al termine del day 1, sono contrastanti: se infatti sia Massimiliano "Visdiabuli" Martinez che Marcello Marigliano superano il terzo turno approdando fino ai premi, lo stesso non possono dire i pro del team di Sisal Poker Dario Alioto e Cristiano Guerra, eliminati così come Alessandro Speranza, Andrea Dato e Flaminio Malaguti.
La palma per il giocatore più sfortunato del drappello azzurro va probabilmente al palermitano, eliminato in un all-in preflop dove la sua coppia di dieci viene scoppiata da T6 suited, per un piatto che di fatto gli sarebbe valso il passaggio del turno, sebbene anche "Crisbus" sia stato eliminato prima dopo aver perso un coinflip e quindi una mano che lo vedeva dominante preflop.
Si è rivelato un torneo atipico, dove la presenza del Pot Limit Omaha ha probabilmente impedito che si rimanesse ben lontani dal CAP fissato a 512 posti: gli iscritti sono stati infatti solamente 317, col risultato che molti players hanno superato il primo turno vincendo a tavolino.
I premiati però, e qui il paradosso, rimangono sempre 64 come se il CAP fosse stato raggiunto: il risultato è che il primo ITM vale la miseria di 3.395 dollari, e quindi tutti i superstiti nonostante il primo risultato utile raggiunto non possono certo far salti di gioia, ma guardare semmai con crescente interesse al primo premio da 207.708 $, a cui però sono in molti ad ambire.
Se infatti fenomeni del calibro di Phil Ivey, Eugene Katchalov, Shaun Deeb e Michael Mizrachi sono già stati eliminati, rimangono in lizza Annette Obrestad, Yevgeniy Timoshenko, Justin Bonomo ed Eric Froelich, un nome che forse da noi non è poi così noto ma di cui farete bene a prendere nota da qui al termine delle WSOP.
Gli incroci possibili per i nostri connazionali restano insomma potenzialmente terribili, ma d'altra parte proseguendo a giocare in un torneo simile è inevitabile: la strada verso un braccialetto non è adatta insomma agli amanti della discesa.
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