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Aaron Jones: "Servirebbe una nuova Full Tilt Poker"

[imagebanner gruppo=pokerstars] Inevitabilmente, anche fra i giocatori di poker più famosi tiene ancora banco la decisione di PokerStars.com di aumentare la rake, con discussioni che si accavallano assieme a proposte più o meno realistiche, come quella ipotizzata da Aaron "aejones" Jones.

Lo statunitense è intervenuto in una discussione aperta da Ben "sauce123" Sulsky su TwoPlusTwo, nella quale - proprio come fatto da Jason Mo - spulciando il proprio database ha cercato di capire quanto questa decisione possa impattare su giocatore high stakes, in particolare quelli che giochino il $25/$50.

"In heads-up a questo livello la rake è aumentata del 400%, del 33% quando ci sono fra i tre ed i 4 giocatori e del 67% quando ci sono cinque o più player - premette - io non ho giocato molto questi livelli, ma nonostante questo avrei pagato attorno ai 34.000 dollari in più, ma considerando che l'anno non è ancora finito e che una parte delle mani che ho giocato non sono su questo database probabilmente l'incremento annuo sarebbe più attorno ai 46.000 dollari".

Si tratta di molto denaro anche per giocatori come loro, ed a maggior ragione per chi giochi soprattutto il $25/$50 in maniera esclusiva o quasi. Naturalmente stiamo parlando di un numero di giocatori molto limitato, ma in fondo molti di loro sono anche particolarmente in vista, quindi capaci di far sentire la propria voce più di altri.

AE Jones

"Sembra abbastanza evidente che competere direttamente con una realtà come PokerStars non sarebbe possibile, visto quanto investono in termini promozionali - premette Aaron Jones - tuttavia potrebbe essere possibile creare un sito dedicato alle battaglie high stakes, con una rake limitata in modo da attrarre i giocatori interessati a guardare queste partite".

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E se la cosa non vi suona come una novità non è certo un caso: "Si tratterebbe in sostanza del vecchio modello di business di Full Tilt Poker - sottolinea - che a mio modo di vedere era piuttosto geniale". Al netto evidentemente di tutto quello che è accaduto in seguito.

Tuttavia, non è chiaro chi dovrebbe compiere passi in questa direzione, né se questo nuovo soggetto sarebbe in grado di attrarre quei giocatori occasionali indispensabili per far sì che la partita sia viva. Ma i problemi non finirebbero certo qua, come lui stesso evidenzia: "Servirebbe anche un software all'altezza, perché diciamolo, ormai siamo tutti abituati ad avere a che fare con dei software di qualità, e nessuno di noi sarebbe disposto a giocare nuovamente su una poker room che ricordi PartyPoker nel 2005".

Non si tratta insomma di un'opzione facilmente percorribile, anzi, c'è chi la bollerebbe come sostanzialmente irrealistica: ciò nonostante, il fatto che anche molti professionisti di alto profilo siano decisamente preoccupati per il futuro fa capire come il dibattito non sia destinato a terminare tanto presto.

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