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Che cosa significa prendere una decisione ottimale?

Se vi capita di ascoltare una discussione tra due giocatori, vi potrà succedere sentirli ragionare sugli aspetti positivi o negativi di una linea di gioco piuttosto che di un'altra: il loro scopo è spesso quello di definire quale sia la decisione ottimale in quella situazione, ma in pratica che significa?

Immaginate di dover investire una parte del vostro denaro: con quali criteri scegliereste dove farlo? A parità di altre condizioni, probabilmente puntereste sull'investimento che vi garantisce il ritorno maggiore possibile fra le opzioni a vostra disposizione: perché infatti dovreste accontentarvi di un'opzione che può farvi guadagnare un po' di denaro, se un'altra può assicurarvene in misura superiore?

Nel poker accade qualcosa di simile, ovvero i giocatori distinguono quelle giocate che sono profittevoli da quelle che sono ottimali, privilegiando queste ultime perché massimizzano il valore che possono estrarre da una determinata mano: a livello generale, quindi, questo principio si applica a prescindere dalla specialità che stiate giocando.

Immaginiamo che siate seduti ad un tavolo di cash game da nove giocatori, e che decidiate di andare all-in da UTG per cento big blinds con 7 2 : questa giocata non solo non è ottimale, ma non è nemmeno profittevole. A volte vincerete i bui, ma quando chiamati la vostra equity sarà pessima: questo significa che nel lungo periodo non sarete capaci di registrare un profitto, ma una perdita.

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Che succede se però si fa la stessa giocata con AA? In quel caso è profittevole, ma molto distante dall'essere ottimale, in quanto non è giocando così che sarete in grado di massimizzare il profitto che potrete ottenere nel lungo periodo da quella situazione di gioco.

Questi esempi sono molto banali, ma nel loro essere estremi sottolineano un punto fondamentale, e cioè che un giocatore vincente non vuole semplicemente guadagnare fiches o denaro dalla propria mano, ma vuole guadagnarne il più possibile. Ed in molte situazioni di gioco, la soluzione capace di garantirlo non è sempre altrettanto evidente.

Ammettiamo che siate al tavolo di un torneo, e che abbiate a 10 con uno stack di sedici big blinds: dovreste rilanciare per chiamare un all-in, andare all-in direttamente o addirittura foldare? La risposta esatta non esiste, perché è situazionale: dipende cioè da numerosi fattori che ogni volta vanno tenuti in considerazione, per poter fare la miglior scelta possibile che dicevamo.

Questi fattori sono ad esempio la nostra posizione al tavolo, la dimensione del nostro stack e quella degli avversari che parleranno dopo di noi, il modo in cui i nostri avversari ci percepiscono (ovvero la nostra immagine), e naturalmente la nostra mano. Non è quindi così banale definire quale sia la scelta ottimale, in tutta una serie di situazione, e come in molti altri campi è solo attraverso lo studio e l'esperienza che si può riuscire ad individuarla in un gran numero di scenari diversi, a volte anche piuttosto complessi.

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