Daniel Negreanu non si tira mai indietro di fronte alle domande, anche a quelle più scomode. Nel corso della sua carriera ha rilasciato più di un'intervista che ha suscitato polemiche e discussioni, quindi era quasi scontato che nel momento in cui sarebbe sbarcato su Twitch, una piattaforma che gli permette di fare e dire tutto ciò che vuole, sarebbero venute fuori delle dichiarazioni tanto interessanti quanto pungenti.
Ieri sera il professionista canadese ha giocato in streaming un torneo WCOOP da 2.100$ di buy-in e nelle oltre tre ore di sessione ha parlato a ruota libera di un gran numero di argomenti. Come sempre, quando si tratta di "Kid Poker", le risposte agli spettatori non sono mai state banali e tra un suggerimento per migliorare le proprie abilità di lettura degli avversari ("andate al centro commerciale e osservate le persone, cercate di capire chi era un bullo al liceo e chi invece era vittima di bullismo; guardate chi cammina fiero, chi curvo e chi con stile, e classificateli in categorie nella vostra mente) e uno sul miglior modo per approcciare l'allenamento in palestra, Daniel ha anche detto come vede il poker online tra dieci anni.
"Ottima domanda! Vedo tanti cambiamenti", ha iniziato il top winner negli MTT live. "Twitch diventerà molto molto grande e sempre più gente imparerà a giocare grazie a questa piattaforma. Ci saranno molti più giocatori ma il poker online cambierà. Credo che quello a cui assisteremo sarà il ritorno a una versione del poker online com'era una volta".
Negreanu elabora questa idea decisamente poco comune al giorno d'oggi: "Avremo sempre i giocatori vincenti, quelli che vincono un sacco di soldi. Tuttavia, quello che abbiamo visto nel corso degli anni è un numero sempre maggiore di giocatori tight che grindano su 20 tavoli e a cui importano solo i bonus legati al vip system, giocatori che in questo modo è riescono a incassare prima ancora di giocare. Ultimamente c'è stata una sempre maggiore promozione di un altro tipo di gioco rispetto a questo, e credo proprio che la strada per il futuro sia questa".
La frecciatina di "Kid Poker" è ai massgrinder che proprio sulla poker room da lui sponsorizzata riescono a vincere cifre considerevoli con la rakeback pur essendo, talvolta, perdenti ai tavoli. Il canadese, poi, si lancia in una interessante riflessione sui giocatori amatoriali. "I player occasionali, quelli che depositano e giocano solo per divertirsi, dovrebbero essere premiati maggiormente. Lo dico fin da quando ero un ragazzino: le persone di cui ti devi prendere maggiormente cura (in quanto poker room, ndr) non sono i professionisti che con il gioco fanno i soldi, ma sono quelle che creano il gioco".
Per Daniel il motivo è piuttosto semplice: "Bisogna fornire incentivi e privilegi agli occasionali, quelli che tipicamente perdono, perché se riesci a portare questi ai tavoli, avrai anche i professionisti. Se tu premi i professionisti e li preferisci a questo tipo di giocatore, ti ritrovi solo con un mucchio di pro che si lamentano di quanto siano difficili le partite".
Infine, Negreanu precisa com'è la sua visione del poker online da qui a dieci anni: "I giocatori forti e vincenti continueranno a vincere; prevedo molti più giocatori occasionali e credo che di quei grinder che oggi giocano 20 tavoli solo per il VIP System ne vedremo sempre meno nei prossimi 10 anni. Magari decideranno di fare tutt'altro: se non sono abbastanza bravi per diventare big winners, quindi in grado di tenere tanti bb/100 ad esempio, allora probabilmente scompariranno. Non credo che potranno più continuare a grindare e a vivere grazie al VIP System senza migliorare il loro gioco".
Il modo di ragionare del team pro di Pokerstars (che sembra molto un auspicio) è dunque molto chiaro: meno grinder, più occasionali. Dal suo punto di vista, essere in grado di vincere a poker significa farlo ai tavoli, non attraverso il VIP System e la relativa rakeback. Un'opinione sicuramente forte, che gli porterà ulteriori critiche da parte di molti giocatori dell'online, considerando anche che questa non è la prima frecciatina del professionista canadese nei confronti di chi fa del grinding un lavoro.