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Daniel Negreanu analizza due mani giocate male in un high roller

A inizio giugno, Daniel Negreanu ha partecipato a un high roller da $100.000 di buy-in delle World Series Of Poker. In quel periodo Kid Poker era sull’onda dell’entusiasmo per il secondo posto da tre milioni di dollari nel Super High Roller Bowl dell’Aria, risultato ottenuto solo pochi giorni prima.

Forse anche per questo motivo, Daniel si è presentato al tavolo contro avversari iper-competitivi con meno determinazione rispetto all’evento precedente. Lo si intuisce dal vlog di quel torneo, ovvero dal video-blog che ha caricato sul suo canale YouTube. Il professionista canadese racconta le mani con grande leggerezza e giustifica alcune giocate con una frase significativa: “Se perdo tutto, rientro“.

Ma anche se in quell’occasione sembrava più spensierato del solito (d’altronde aveva appena vinto tre milioni di dollari in un torneo giocato al 97%) ha avuto modo di giocare e perdere due mani molto importanti per la sua costante evoluzione come poker player. Due spot nei quali Daniel ha abbandonato la linea sicura della GTO e si è affidato all’istinto, perdendo centinaia di migliaia di chips. I grandi campioni imparano dai propri errori ma da queste due situazioni può imparare qualunque appassionato di poker. Ecco l’action.

 

L’herocall fallimentare contro Johannes Becker

La prima mano che Daniel racconta si è svolta contro uno dei tanti fenomeni tedeschi degli high roller, Johannes Becker. Inizia con il rilancio di quest’ultimo dal bottone a 8.000 sui blinds 1.500-3.000. Daniel è sullo small blind con 10 10 e decide di 3-bettare a 50.000.

“La 3-bet è standard, ma avrei potuto scegliere una size più piccola”, dice Negreanu. Il big blind folda e la parola torna a Becker, che decide a sorpresa di alzare la posta a 125.000. “Per 75.000 in più non posso foldare, ma i 10 sono troppo vulnerabili per andare all-in“, spiega Daniel.

C’è il call e si giunge sul flop j 7 6 con 256.000 in mezzo. Daniel fa check e Becker punta 75.000. Daniel chiama. “Questo è un call standard”, si limita a dire Kid Poker.

Sul turn compare poi un 6 , carta sulla quale entrambi fanno check. Il river è un 2 ed è importante dare un’occhiata agli stack e al pot. Negreanu copre Becker, che ha davanti a sé 204.000. Nel piatto ci sono 406.000, quindi il tedesco ha metà del pot nel suo stack.

“Dovrei puntare valuebettando? Oppure checkare rischiando di farmi bluffare?” si chiede Negreanu. Alla fine Daniel fa check e Becker va all-in.

“Ho utilizzato tutto il timebank. Nei primi trenta secondi volevo foldare perché non pensavo potesse bluffare mai in questo spot. Poi mi sono detto “ma sì, proviamoci, al massimo rientro” e ho deciso di chiamare. Ha mostrato Q-Q e mi sono ritrovato con sole 80.000 chips“.

Il tentativo di bluff in overbet

Nella seconda mano i blinds sono 2.500-5.000. Daniel rilancia a 12.000 da UTG con 3 3 , Adrian Mateos chiama in posizione e John Andress rilancia a 42.000 dal bottone. Sia Negreanu che Mateos chiamano.

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È un call un po’ spewy ma ci sta“, commenta il team pro di Pokerstars. Il flop è q j 7 e ci sono 138.500 in mezzo. “Su questo flop la mia mano non vale niente ed ero pronto a check/foldare. Ma quando faccio check fanno check anche i miei avversari”.

Il turn è un 6 , Daniel fa check e ancora una volta bussano anche Mateo e Andress. “A questo punto inizio a chiedermi quale sia il mio range percepito e quale sia quello dei miei avversari. Non penso che possano avere un set e checkare due volte, e nemmeno mani come A-A o K-K“.

Il river è un a . “L’asso al river hitta perfettamente il range dei miei avversari… ma anche il mio”, dice Negreanu. “Mateos potrebbe avere A-J o anche A-Q, Andress potrebbe avere A-K. Ma potrei avere tutto ciò anche io. Quindi decido di effettuare una grande overbet in bluff“.

Sul pot di 138.500, Daniel Negreanu punta 275.000. “Stavo provando a rappresentare K-10, Q-Q, J-J, A-Q, tutte mani molto credibili considerando il modo in cui ho giocato. Okay forse non Q-Q che spesso 4-betto preflop”.

Adrian ci pensa su a lungo e poi folda, mentre Andress snap-calla per i restanti 220.000 che ha davanti.

“Quasi sicuramente Adrian aveva un Asso. Andress, invece, ha chiamato immediatamente i resti e mostra il nuts: K-10“, rivela Negreanu. “Non voglio dire che il mio sia un errore, alla fine era molto difficile fargli K-10 considerando aveva 3-bettato preflop dopo il mio raise da UTG e il call da middle position. Quella era l’unica mano con cui poteva chiamarmi. Adrian avrebbe potuto avere K-10 molto più facilmente”.

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