[imagebanner gruppo=pokerstars] Per quanto ci sia qualcuno che farà fatica a crederci, ancora oggi ci sono giocatori professionisti di poker che si dedicano con profitto ai sit&go fullring, ma nel 2015 anche per i migliori fra loro raggiungere obiettivi ambiziosi è una lotta tutt'altro che semplice: per conferma, chiedere ad Aaron "abarone68" Barone.
Statunitense che dopo il Black Friday ha girovagato fra Vancouver, la Thailandia ed il Messico prima di trovare "pace" a Playa del Carmen - a suo avviso nettamente migliore di un'altra meta molto gettonata dai giocatori da quelle parti, ovvero Rosarito - "abarone68" si è sempre dedicato ai sit&go, che ha deciso di non abbandonare nemmeno quando ormai il gioco era diventata per lui una professione in tutto e per tutto.
"Se altri giocatori hanno fatto level-up troppo aggressivi nella loro carriera, per me è sempre stato il contrario - ha ammesso su TwoPlusTwo - ho sempre avuto un'irrazionale paura a fare level-up, tanto che quando giocavo i sit&go da 10 $ ed il mio bankroll era di 10.000 $ ero esitante perfino nel provare quelli da 20 $".
E' solo nel 2013 che deciderà di "alzare" significativamente il proprio average buy-in, mentre l'anno seguente punterà a raggiungere uno dei suoi"sogni proibiti", ovvero diventare Supernova Elite per la prima volta, giocando soprattutto sit&go da 9 e 18 giocatori: fino a quel momento, ovvero all'inizio del 2014, i suoi guadagni su PokerStars superavano i 200.000 dollari, senza considerare la rakeback.
Il suo obiettivo - poi mancato, sebbene non di molto - era quello di poter vantare 200.000 dollari di profitti compresa naturalmente la rakeback: riuscirà comunque a vincere in maniera soddisfacente ai tavoli, il che ci porta ai giorni nostri, ovvero ad un 2015 nel quale è chiamato a riconfermare lo status di Supernova Elite, malgrado tutte le difficoltà del caso.
"Lo scorso anno ho giocato circa 1600 ore, e quest'anno conto di fare solamente un milione di VPP in modo da poter finire entro novembre - ha spiegato - le partite non stanno certo diventando più facili, e questo unito all'effetto degli Spin&Go ed alle incognite sul VIP system di PokerStars in chiave 2016 non rende le cose più semplici".
E poco dopo chiarisce ancora meglio cosa intenda: "Prima aprivo tutti i satelliti da 9 e 18 giocatori che partivano, adesso faccio table selection e quindi minor volume - ammette - ormai tutti i sit&go con buy-in sopra i 30 dollari hanno 15 regular su 18 iscritti quando va bene, ed anche ai fullring le cose non sono migliori".
Lui è uno fra quelli che alla fine dell'anno guadagna non soltanto grazie alla rakeback, ma sono in pochi a poter dire lo stesso, ed anche per lui non è certo semplice: "Non vedo molti che fanno positivo senza considerare la rakeback, e sono sicuro che una buona percentuale non lo sia neppure con quella. Tutti si lamentano delle carte e della varianza, senza nessuno che metta in dubbio di essere abbastanza forte da battere il livello".
Armato di volontà e di uno "spirito guida" discutibile ma a quanto pare efficace ("Psyduck è sempre stato il Pokemon preferito di mia sorella, la colpa è sua") Aaron Barone al pari di molti altri cercherà di ignorare i morsi della varianza, i tavoli che non si riempono se non di regular ed un peso forma non sempre ideale pur di raggiungere il suo obiettivo, ogni giorno apparentemente a portata di mano eppure da conquistare ogni volta, pezzo dopo pezzo.