Leon "flippetyflop" Louis è un giocatore professionista inglese che, ormai da anni, fa parte dell'elite fra coloro che giocano heads-up sit&go online: ormai si dedica esclusivamente ad i testa a testa hyperturbo, una transizione che all'inizio non lo convinceva affatto.
Ha infatti cominciato a giocarli soltanto nel 2012, lui che in precedenza giocava sì gli heads-uo ma turbo: semplicemente, un altro mondo. "Quando inizialmente fu introdotta questa variante ero molto ignorante al riguardo, e anzi ero convinto che fosse impossibile guadagnare del denaro giocandoli". Ma qualcuno gli farà poi cambiare idea, e quel qualcuno ha il nome di Serkan "Serkules" Kurnaz.
"Mentre io avevo questo atteggiamento, lui fu capace di guadagnare in questa variante qualche centinaio di migliaia di dollari - ammetterà ricordando quel periodo - lo osservai giocarli al WPT di Vienna nel 2011, e quest'esperienza mi aprì gli occhi. L'anno dopo feci quindi questa transizione, ed anche se il mio gioco inizialmente era molto debole riuscii a recuperare terreno osservando i migliori".
Oggi gioca infatti soprattutto gli heads-up hyperturbo da 300 dollari, e quest'anno ha già guadagnato ai tavoli 106.000 dollari, tutti soldi a cui naturalmente bisogna aggiungere la profumata rakeback di cui ha potuto godere negli anni in quanto Supernova Elite. Eppure, nonostante adesso sia un grinder di assoluta eccellenza, per lui le cose non sono sempre state tanto brillanti.

Leon ha infatti la fortuna di cominciare piuttosto presto con il poker, nel 2005, ma per i primi tre anni gioca un po' di tutto in maniera piuttosto casuale, e come risultato si ritrova perdende per qualche migliaio di dollari: "Soltanto quando sono passato agli heads-up sit&go ho cominciato ad avere risultati costantemente positivi. Dal 2010 al 2012 ero ossessionato dall'idea di imparare e migliorarmi come giocatore, è lì che ho poggiato le basi per il successo avuto in seguito".
Il "salto" nel grafico è l'ottavo posto nel Main Event WCOOP del 2013, buono per 160.000 $
Dal vivo non ha mai ottenuto risultati particolarmente rilevanti, se si escludono una deep run nell'EPT di Londra del 2013 conclusa al 29esimo posto, ed una seconda piazza nel World Championship Heads-up del 2010, torneo da 2.200 sterline di buy-in che gli fruttò 15.000 sterline.
Non particolarmente attratto dalle WSOP - in questo momento si trova infatti in Brasile per seguire il Mondiale - Louis non sembra neppure volersi scontrare nel prossimo futuro con i regular che popolano i sit&go heads-up da 1.000 dollari, che a suo dire hanno bankroll molto più grandi dei comuni mortali in grado di sopportare gli swing peggiori. E poi insomma, lassù tira proprio una brutta aria.
"C'è comunque un gap sensibile, fra dove sono adesso e dove vorrei arrivare - ammetteva qualche tempo fa - è difficile avere al tempo stesso una strenua fiducia nei propri punti di forza e la consapevolezza di quelle che sono le proprie debolezze. Quando ho intrapreso questa strada ero piuttosto sfiduciato su quelle che potessero essere le mie alternative lavorative, vedevo il poker come la mia via d'uscita, avevo un atteggiamento che mi spingeva a credere come nessuno potesse fermarmi".
Tuttavia, lui stesso è il primo a ricordare a se stesso che ripercorrere quegli stessi passi oggi sarebbe molto più difficile: "In tutta onestà all'epoca non è che fossi poi così bravo, e poi il rapporto che c'è oggi fra i giocatori occasionali ed i regular è molto più sfavorevole. Scalare i livelli oggi è molto più dura, magari ce l'avrei fatta comunque perché ero molto motivato, ma magari non avrei ottenuto successo nella stessa misura".