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Francesco Oliva

Intervista a Francesco Oliva: “ecco come ho vinto il Velox da 600X”

L’intervista a Francesco Oliva

Abbiamo raggiunto Francesco Oliva, recente vincitore di un Velox con il moltiplicatore 600X e ormai habitué della specialità. Gli abbiamo fatto qualche domanda.

Ciao Francesco e ben atterrato su Assopoker.

Un saluto a tutti i lettori di Assopoker, vi ringrazio per l’invito“.

Ti piacerebbe parlarci un po’ di te, della tua vita, del tuo privato e di tutto ciò che va di dirci? 

“Mi chiamo Francesco, ho 30 anni, sono di Napoli ma da 5 anni abito a Salerno, dove, dopo la laurea in Management e Governance in quella bellissima città che è Siena, gestisco insieme alla mia famiglia una società di assicurazioni”.

Lunedì appuntamento fisso

Quando hai cominciato a scoprire il poker e a giocarlo? E in quale occasione?

“Il poker l’ho scoperto ormai più di 10 anni fa, con partite tra amici, dove facevamo un appuntamento fisso tutti i lunedì sera con varie discipline e ci divertivamo tantissimo”

Quando hai percepito che gli Spin & Go potevano essere il tuo main game? Da subito? Oppure sei passato ad essi dopo aver frequentato altre discipline?

“In realtà ho passato molto tempo a cercare di studiare il cash game più approfonditamente da autodidatta, ma davvero con scarsi risultati. Poi sono nati gli Spin, che sono decisamente più veloci e dinamici, e mi ci sono appassionato subito, soprattutto perché puoi organizzare le sessioni molto più facilmente rispetto al cash game o ai MTT”.

Francesco Oliva e PokerMagia

Come hai iniziato il tuo rapporto coi ragazzi di Poker Magia e perché hai sentito l’esigenza di affidarti a loro?

“Diciamo che ho sempre provato a rendere il poker più di un semplice divertimento tra amici, ma più ci ero dentro e più mi rendevo conto che necessitavo di un aiuto da parte di qualcuno che fosse davvero un professionista.
Ho scoperto quasi per caso la scuola, e mi sono detto che magari poteva davvero essere l’opportunità che cercavo. Alla fine mi si è aperto un mondo, era meglio di quanto immaginassi e mi sono reso conto di quanto fossi impreparato. L’ambiente inoltre è fantastico e si ha la sensazione di essere in una grande famiglia”.

Abbiamo detto che la tua specialità sono gli Spin e gli Hyper 3-Max in generale. Quali sono a tuo parere le caratteristiche principali che deve avere un buon giocatore di questa specialità?

“Credo che la qualità fondamentale che deve avere un player degli Spin sia riuscire a gestire le emozioni. Questa disciplina presta molto il fianco alla varianza e ci possono essere dei periodi in cui anche giocando al meglio le cose possono prendere una brutta piega. Evitare il tilt e mantenere sempre il proprio A-game anche nei periodi peggiori è la formula giusta per fare bene nel lungo periodo”.

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Hai bruciato le tappe nell’ultimo periodo, salendo piuttosto bene dai Micro Limiti, con buone prospettive per salire ancora. Che tipo di applicazione serve per salire in così poco tempo? Sia a livello di tempo che di sacrifici?

“All’inizio non è stato semplice, sono andato broke due volte, e appunto colgo l’occasione per ringraziare sia Fabrizio sia i miei coach Alessandra, Francesco e Federico che hanno creduto in me e mi hanno dato questa opportunità, non sarei qui a parlare con voi senza di loro. Ovviamente ci vuole tanto lavoro e passione, bisogna sacrificare tempo, ma i coach sono sempre super disponibili e credo che il confronto con loro su qualsiasi tipo di dubbio ci renda meno tortuosa la strada per salire in alto e sia fondamentale per ottenere buoni risultati. Bisogna affidarsi completamente a loro e lasciar andare presunzioni e convinzioni errate che non fanno altro che rallentare il percorso.

Ci vuoi parlare del moltiplicatore che hai recentemente centrato su People’s coi Velox?

“Ero in una sessione su due tavoli, e all’improvviso su quello di sinistra mi si apre il 600x per un montepremi complessivo da €3.000. Dopo un primo momento di emozione, ho chiuso l’altro e mi sono concentrato completamente.
Fortunatamente è stato uno spin molto semplice, durato poche mani, tra l’altro finito in Heads Up con un avversario che conoscevo molto bene. La mano fondamentale è stata un push all-in di 25 BB da parte mia con 88 da BB contro un raise di oppo da SB con KTs. Al flop scendono carte terribili che gli danno 18 out per vincere, ma incredibilmente sopravvivo sia turn che river. Poi in HU con un vantaggio di più di 20 BB il torneo si è messo in discesa per una vincita di €2.250″.

Che tipo di margini pensi di avere, da qui al prossimo futuro?

“Sinceramente non ci penso, vivo al presente e a quello che posso fare ora giorno per giorno per migliorare, poi si vedrà, ma sempre senza fretta e passo dopo passo. Un mio vecchio amico diceva: “una balena si divora un morso alla volta”.

Ci racconti una sessione tipo della tua giornata da coachato? Esiste un momento in cui fai delle hand review come accade ad esempio nel Texas Hold’Em?

“Da coachato bisogna trovare il giusto compromesso tra gioco, lezioni ed hand review. Seguire sempre le lezioni è fondamentale perché ogni volta c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e sono sempre gestite in modo interattivo, non ci si annoia mai. Allo stesso tempo è fondamentale mantenere un buon volume di gioco, che in una disciplina del genere è essenziale. Personalmente a fine di ogni sessione prendo nota delle mani più problematiche, e poi mi confronto per le stesse con i coach, così si ottimizza il tempo”.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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