Per Gus Hansen è arrivato finalmente il momento di lasciarsi alle spalle Macao, sebbene questo suo ultimo viaggio si sia rivelato indimenticabile per le ragioni opposte rispetto all'ultima volta che era sbarcato nella capitale del gioco cinese.
Il danese non si sofferma in modo particolare sulle cifre, com'è sua abitudine, ma non nasconde che quest'ultima puntatina ai tavoli si sia rivelata un disastro, che peraltro ha assunto proporzioni ancora maggiori per un caso rivelatosi tutt'altro che fortuito.
Hansen doveva infatti lasciare l'Oriente per fare ritorno finalmente in Europa lo scorso sette febbraio, ma a causa delle sessioni fiume a cui si era sottoposto e dalla tendenza ad essere un ritardatario cronico aveva perso il proprio volo, decidendo quindi di tornare a giocare nuovamente a poker.
Nelle sue intenzioni l'idea era quella di raddrizzare un viaggio tendenzialmente storto, ma a quanto sembra le cose per lui non abbiano fatto altro che peggiorare: “Al termine una sessione di ventinove ore ho raggiunto finalmente l'aeroporto – scrive sul suo blog – dopo un inizio pessimo ed una ripresa che lasciava ben sperare, si è conclusa come un cavallo perdente che cerchi di trascinarsi in qualche modo al traguardo. Si è trattato del volo più costoso che abbia mai perso, e forse che mai nessuno abbia perso”.
Gus tuttavia non dimentica di aver vinto in modo straordinario soltanto qualche settimana fa, ricordando quindi a se stesso quanto delle sessioni negative fossero da mettere in conto. Adesso il suo piano è quello di trascorrere almeno una settimana in Danimarca, ma questo con tutta probabilità non significherà stare lontano dal Texas Hold'em: “Fra poco lo European Poker Tour farà tappa a Copenaghen – sembra quasi scrivere con un sorriso – e potrei voler mettere alla prova la mia fortuna laggiù”.
E chissà che per lui, capace di costruire una fortuna grazie ai tornei ma mai di lasciare il segno in Europa, non possa trattarsi dell'inizio di una nuova, bella storia.