Grazie ad un accordo in esclusiva con Assopoker, iniziamo da oggi la pubblicazione di una lunga serie di articoli teorici e pratici sulla disciplina dell’heads-up, che sempre più consensi sta ottenendo nel poker online ma anche nelle manifestazioni live.
Dalla teoria dei giochi fino alle tecniche avanzate per l’azione post-flop, procederemo alla traduzione della guida studiata ed utilizzata dal finlandese Teppo Salonen per programmare il suo BluffBot, un software specializzato nell’heads-up di No Limit Texas Hold’em che ha ottenuto due secondi posti ed una prestigiosa vittoria nelle ultime edizioni dell’AAAI Computer Poker Competition.
Grazie ad una solida strategia di base e ad un giusto mix di bluff e value bet, BluffBot è riuscito ad avere la meglio su molteplici avversari creati dai migliori atenei del mondo, quali ad esempio la Carnegie Mellon, la Gomel State e il Politecnico di Milano, ma anche e soprattutto sul famoso HyperboreanNL – il temibile software messo a punto dall’Università dell’Alberta.
Precisiamo, naturalmente, che le tante indicazioni non basteranno a fare del lettore un top player della specialità, tuttavia serviranno sicuramente a fornire solide basi di partenza per un gioco profittevole sia in modalità cash game che nella versione sit’n’go.
“Senza annoiarvi troppo con la teoria del poker e con alcuni modelli matematici, cercherò di trasmettervi nella maniera più pratica possibile alcuni dei principi di base che regolano ogni strategia vincente. Anche se avete già dimostrato di possedere un intuito naturale per il poker, la vostra azione potrà comunque essere spiegata per la gran parte attraverso la matematica e la teoria dei giochi. Per avere successo nel Texas Hold’em bisogna prendere le giuste decisioni, e sarà più facile raggiungere tale obiettivo imparando e comprendendo la teoria piuttosto che facendo soltanto affidamento sul proprio intuito. Per cui, iniziamo da questa!
Approntare un gioco exploitativo significa agire per massimizzare il proprio valore atteso (EV) sfruttando a proprio vantaggio le tendenze e le debolezze degli altri avversari. Per far ciò, tuttavia, occorre innanzitutto fare alcune ipotesi sulla strategia da loro applicata, ed in secondo luogo bisogna essere in grado di approfittare degli errori che loro commettono in maniera più efficiente di quanto essi stessi riescano a fare con i nostri.
Per un buon player, quindi, la convenienza maggiore risiederà nello stare allo stesso tavolo con avversari scarsi che fanno un sacco di errori e che non sono in grado di prendere le necessarie contromisure aggiustando la propria strategia. Quando invece gli opponent sono sconosciuti, il gioco exploitativo non offre grande aiuto sulla migliore strategia da applicare, né tanto meno sarà di valido supporto per l’apprendimento di un gioco dove non siete ancora abbastanza bravi rispetto alla media degli altri player. Fortunatamente, però, esiste un modo di giocare che funziona a prescindere da chiunque abbiate di fronte.” (continua)
Traduzione a cura di Emiliano "nimitz" Cocco