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Miti del poker da sfatare: il “raise for info”

“Qui rilancio per sapere dove sto nella mano”. Quante volte avete sentito questo racconto, da uno dei vostri amici di poker? Sicuramente molte, anche se affermazioni del genere esprimono un concetto che nel poker è discutibile almeno quanto diffuso: il raise for info.

raise-4-info

Come sapete tutti, il poker è un gioco a informazioni incomplete, quindi una mossa del genere sarebbe da considerarsi normale, in apparenza. Ma è davvero così? Rilanciando “per sapere dove sei nella mano” si ha realmente l’effetto che cerchiamo? Quante volte le informazioni che otteniamo valgono il prezzo pagato? E queste info sono sempre affidabili?

Cerchiamo di capirne di più, una volta per tutte, insieme ad un esperto grinder di MTT nonchè coach di Pokermagia: Andrea Panarese.

C’è chi lo rivendica, chi lo fa senza sapere di farlo, chi lo fa ma se ne vergogna eccetera. Ma a questo punto sgombriamo il campo: il raise for info è sempre matematicamente sbagliato?
Il raise for info, cosi come è concepito dalla maggior parte del field che ne fa uso, è il raise per vedere dove si è nella mano, una move fatta per vedere la reazione del nostro avversario e quindi prendere “info”. Chiaramente è uno degli errori più comuni che commette un player alle prime armi.

All’apertura del poker .it poteva risultare una mossa ad atteso positivo, in quanto nessuno (o quasi) 3-bettava flop in bluff, facendo passare al “raiser for info” la mano migliore, e allo stesso tempo callava flop da peggio. Per spiegarmi meglio fornisco un esempio.

Ipotizziamo uno spot tra due giocatori, entrambi occasionali (nel 2009-2010 erano veramente tanti):

Apre Bottone, difende il BB.

Bottone cbetta su j 2 3

BB raisa for info q j

Nel 2010, la reazione del bottone sarebbe stata nella maggior parte dei casi la seguente:

Range di call: flush draw, middle pair come 44>TT, gutshot, bilaterale di scala, top pair good kicker o anche no kicker.
Range di 3bet: JJ+, AJ+

Chiaramente, in uno scenario simile il raise for info poteva risultare una move vincente, in quanto l’equity di QJs vs questo calling range è del 68.05%, il che permette di raisare profittevolmente flop, non facendoci inoltre foldare la mano migliore nel caso di 3bet.

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N.B.: Ci sarebbero ovviamente da considerare altre linee per scegliere quale è la migliore, perchè potrebbe essere che la linea del check/call risulti essere ad atteso migliore rispetto a questa, nonostante il nostro raise flop abbia un atteso positivo. Ma questo sarebbe un altro capitolo…

panarese
Andrea Panarese

E se questo stesso spot avvenisse oggi?
Ecco, in tal caso questo tipo di move non ci potrebbe portare più del profitto come prima, in quanto i nostri avversari sanno exploitare molto bene il nostro raise for info, 3-bettando mani con poca equity in bluff, facendoci così passare la mano migliore e callandoci tutto ciò che ha ottima equity o ci è addirittura avanti.

Oltretutto, quanto possono essere affidabili queste info, soprattutto se di fronte a giocatori pensanti?
Le info di cui abbiamo bisogno per raisare e foldare su un eventuale 3-bet postflop del nostro avversario sono:

– Range di c-bet e call al raise
– Range di 3bet flop

Senza queste info è assolutamente sconsigliato raisare flop e foldare versus 3-bet. Per rispondere all’altra domanda, se fatto contro giocatore pensante il raise for info è sempre una move a valore atteso negativo.

Non c’è il rischio di far foldare mani peggiori?
Se fatto contro un player capace ci troveremmo nella situazione di farci bluffare flop con mani che battiamo, ci isoleremo verso un range che ci domina  ed impediremo al nostro avversario di continuare a puntare altre street con il suo bluff. Uno scenario terribile, insomma.

Ci sono pattern di R4I più riconoscibili?
Bisognerebbe prima vedere uno showdown dove il nostro avversario raisa flop.

Ci sono situazioni in cui il R4I è corretto o più giustificato?
Si, è giustificato se – e solo se – si verificano le stesse condizioni del 2010. Quindi se giochiamo contro un player scarso, con 3bet bluff flop pari a 0 e la nostra mano ha un equity maggiore del 50% contro il suo calling range.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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