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Phil Hellmuth a le WSOPE: una brutta giocata con A7

Ancora dalle World Series of Poker Europe, Phil Hellmuth ci racconta di un altro spot giocato al Main Event nella sua rubrica “La mano della settimana”.

“Poco prima della pausa cena, al torneo principale delle WSOPE di Londra, stavo controllando perfettamente il mio gioco, proseguendo con il piano che avevo stabilito all’inizio agendo in maniera super-tight con re-raise ben mirati sugli avversari che mi sembravano più deboli.

Gli altri al tavolo mi davano credito per una mano forte ogni volta che rilanciavo pre-flop, e quindi – grazie anche alle mie grandi abilità di lettura del gioco – avevo vinto parecchi piatti uncontested. Tutte quelle chips extra erano l’ideale per giocarmi qualche grosso pot nei livelli successivi.

Okay, ad un certo punto mi ritrovo con 34.000 di stack e, con bui 150/300, mi capita questa sequenza di mani. Innanzitutto trovo AA e vinco un piatto piccolo, ma decido poi di mostrarli per cementare ancor di più la mia immagine al tavolo. Dopo di che pesco JJ e vinco un altro bel piatto, toccando quindi quota 40.000 chips. Nella mano ancora seguente mi arriva a 7 e decido di aprire di 800. Un ragazzo dopo di me fa call e lo segue anche l’ oppo sul Big Blind. Il flop è q 7 5 e punto 2.000. Il ragazzo chiama ancora mentre l’altro folda.

Il turn è un 9 e ci penso un attimo prima di sparare altri 4.000. L’avversario si prende il suo tempo e poi annuncia il call. Il river è infine un a : metto nel piatto altri 10.000 e il ragazzo mi chiama rapido girando 5 5 per un ottimo set.

Rivediamo insieme la mano. Non mi piace il mio open-raise di 800 con A7 offsuit. Lo giustifico col fatto che ero in un bel rush di carte e quindi mi sembrava una buona idea deviare un attimo dal mio approccio super-tight. E invece, come avete visto, peggior scelta non potevo fare.

La chiamata del ragazzo con una coppietta è da manuale. Sul flop, la mia c-bet da 2.000 è ok perché effettivamente c’erano buone possibilità che avessi in quel momento la best hand. Mi sta bene anche lo smooth call dell’altro col suo set floppato. Ok, è pur vero che lui avrebbe potuto optare per un rilancio in modo da proteggere la sua mano dai flush e straight draw presenti sul board, ed è anche vero che in quel modo avrebbe potuto farmi mettere più chips nel piatto, ma io penso invece che non gli conveniva raisare e magari costringermi al fold oppure impedirmi di bluffare con la mano peggiore.

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La mia puntata da 4.000 al turn non va proprio bene. Non ho ben considerato il fatto che realisticamente potevo battere solo un flush draw. Avrei dovuto checkare.

Il suo call al turn è stato invece eccellente, anche se la maggior parte degli altri giocatori avrebbe rilanciato per proteggersi dai possibili draw. La mia bet da 10.000 al river è stata un po’ weak: non mi dava infatti né la possibilità di farmi bluffare contro e né di farmi chiamare se aveva un Q. Era meglio se puntavo meno, tipo 4.000. Comunque, anche a un top Pro come me capita di giocare male A7 con un board così favorevole!”

Phil Hellmuth

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