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Phil Hellmuth e le WSOPE: grande entrata, pessima uscita

Dopo l’ingresso trionfale alle recenti WSOP Europe di Londra, Phil Hellmuth ci racconta della sua uscita al Main Event nell’analisi de 'La mano della settimana'.

"Mi sono presentato al Main Event delle WSOP Europe arrivando a Leicester Square con un bus rosso a due piani accompagnato da una banda di 16 elementi e da 11 ragazze vestite come Lady Gaga che cantavano “Poker Face”. E’ stata decisamente la mia miglior entrata di sempre.

Tornando seri, il mio obiettivo era di far bene in quel torneo. Con 30.000 chips di partenza ed una buona struttura, ritenevo di avere buone possibilità di arrivare in fondo. Il mio piano era di giocare super-tight all’inizio con l’opzione di poter re-raisare il rilancio di qualche avversario scarso.

Ho fatto così fino al livello 5, dove con bui 200/400 e ante di 50 mi è capitata questa mano: tutti foldano fino al player di small blind che apre di 1.200. Con i suited connectors j 10 decido di callare da Big Blind. Il flop è 9 8 6 e l’oppo punta 2.000 che io chiamo con un progetto di scala bilaterale e due overcard. Sul turn scende un j e questa volta lui fa 4.000 che io chiamo con la top pair. Il river è infine un 2 e lui spara una terza puntata da 10.000 chips. A me ne restavano circa 16.000 e la decisione da prendere non era facile. Dopo aver esitato un po’ annuncio il call e lui mi gira 8 8 per il set floppato.

Rivediamo insieme la mano: l’altro giocatore ha aperto bene di 1.200 ed il mio call è standard. Sul flop ha fatto un’altra bella giocata puntanto 2.000. A quel punto potevo anche rilanciare, visto che avevo il nut straight draw e due overcard. Ma mi conveniva farlo? La risposta non è semplice, e credo che dipenda molto da che tipo di lettura si ha su di lui.

Se davvero lo immaginavo debole allora un raise sarebbe stata la miglior giocata perché molto probabilmente l’avrebbe indotto al fold lasciandomi vincere subito il piatto. Oppure, se pensavo che avesse una mano di media forza un rilancio avrebbe funzionato bene perché probabilmente non avrebbe chiamato di nuovo mettendo a rischio altre chips.

E poi ho immaginato che lo scenario peggiore fosse che lui chiamava il mio rilancio al flop e poi checkava turn lasciandomi la possibilità di vedere il river gratis.  Invece, se lo facevo forte allora la mia miglior opzione era un call. Ed infatti è quello che ho fatto quindi mi piace la mia giocata. Sul turn vanno bene sia la sua puntata che il mio call. La sua bet su quel Jack mi era sembrata relativamente forte, pertanto non c’era motivo di diventare aggressivi piazzando un raise.

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I suoi 10.000 sul river in un piatto da 14.500 è stata una gran giocata. Comunque lui, non volendo, mi ha rivelato un tell mettendo nel pot due chips da 5.000 invece che prendere gettoni di taglio più piccolo. I giocatori che puntanto con le chips più grandi di solito hanno mani molto forti. Avrei dovuto prestare maggiore attenzione al fatto che avesse puntato su tutte e quattro le street: di questi giorni nessuno 4-barella in bluff.

Insomma, anche se c’erano tutti i segnali per capire che ero battuto io li ho ignorati facendo un brutto call. Davvero un modo terribile per uscire dal torneo… però, ragazzi, che entrata spettacolare!"

Phil Hellmuth

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