Come vi abbiamo riportato ieri, Pokerstars sta avviando le ultime praticate per poter tornare operativa negli Stati Uniti. Inizialmente si partirà dal New Jersey, per poi passare a tutti quegli stati che otterranno il via libera per il poker online.
Nell'ottica di riconquistare l'ambitissimo mercato statunitense, Pokerstars ha preso due decisioni in un certo senso storiche: cambiare la propria policy per chi ora sta giocando illegalmente dagli Stati Uniti e mostrare al mondo intero il "randomizzatore" che genera la distribuzione casuale delle carte.
Nel primo caso parliamo di un aspetto estremamente importante per chiunque stia giocando dagli Stati Uniti, dove il poker online è assolutamente bandito nella maggior parte degli stati (e dove è consentito, come in Nevada e in New Jersey, Pokerstars non ha la licenza per operare). Pokerstars ha infatti deciso di effettuare un cambiamento radicale al proprio regolamento e d'ora in poi quando un giocatore verrà trovato a giocare sulla piattaforma dagli USA, si vedrà confiscare tutti i fondi presenti sul conto gioco. Prima la policy prevedeva la sola confisca delle le vincite nette, ora invece verranno trattenuti anche i depositi, causando un danno economico non da poco a chi tenta di fare il furbetto.
Una scelta che va interpretata come un messaggio forte e chiaro da parte di Pokerstars: entro breve opereremo nuovamente negli Stati Uniti quindi ci sarà tolleranza zero verso comportamenti scorretti che potrebbero pregiudicare la concessione della licenza.

Gary Hill, direttore informatico di Pokerstars, mostra la sala server
A questo si aggiunge un'ulteriore operazione della room dalla picca rossa, in questo caso volta a una maggiore trasparenza verso i propri clienti. Parliamo di un video postato sul canale ufficiale Youtube, nel quale viene spiegato dettagliatamente il funzionamento del "randomizzatore" che distribuisce la carte, ai giocatori e sul board. Per la prima volta viene mostrata la sala dove sono disposti i server che operano costantemente per consentire il gioco sulla piattaforma e a spiegare il processo che porta alla distribuzione causale è il direttore delle operazioni informatiche, Gary Hill.
Il primo aspetto che colpisce è il livello di sicurezza: solo pochissime persone autorizzate possono entrare nella sala server e solo attraverso la lettura dell'impronta digitale. Precauzioni importanti ma in un certo senso inutili: non c'è verso di poter predire o replicare la distribuzione delle carte, nemmeno per i più qualificati addetti ai lavori. Questo perchè la casualità non è data da un computer (che in quanto macchina sarebbe prevedibile e manipolabile) ma da un complesso sistema che sfrutta i fotoni, uno dei pochi elementi naturali che si muovono in maniera completamente casuale. Una sorta di "specchio" segue in tempo reale questo movimento imprevedibile e distribuisce le carte in base alla posizione dei fotoni. In questo modo è impossibile che le carte siano premeditate o decise con un criterio diverso dal puro caso.
Come se non bastasse, per aumentare la casualità della distribuzione, è bene ricordare che anche i movimenti che i giocatori fanno con il mouse causano continui cambiamenti nel "randomizzatore". Ricordate quindi che ogni volta che muovete il mouse prima che venga distribuito il flop state in realtà cambiando le carte in tavola, pur non avendo la minima possibilità di decidere quali combinazioni scenderanno.
Queste due prese di posizione, la scelta di irrigidire le regole per chi gioca dagli States e quella di mostrare pubblicamente la tanto chiacchierata sala server, sono completamente diverse ma in un certo senso servono allo stesso scopo: dimostrare al mercato americano, deluso dopo gli scandali Ultimate Bet e Full Tilt Poker, la propria professionalità e l'elevatissimo grado di sicurezza, sia nel gestire situazioni di gioco scorretto che nel garantire una distribuzione delle carte completamente casuale.
Qua sotto il video che mostra la sala server di Pokerstars: