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"Ho vinto oltre 100.000 dollari quest'anno, ma..."

[imagebanner gruppo=pokerstars] Tra i molti giocatori professionisti che vincono con costanza ma facendolo nell'ombra c'è anche lui, Andy Lee, scozzese di 23 anni che su PokerStars.com si trova spesso ai tavoli di sit&go heads-up hyperturbo dietro al nickname di "mightmad".

Avendo cominciato a giocare a poker dopo l'università, non si può certo dire che il suo percorso sia stato facile quanto quello di chi aveva fatto una scelta simile anni prima, quando tutto in fondo era più semplice, e tuttavia ha vinto la sua sfida e ci è riuscito grazie anche ad una motivazione particolare.

Quando infatti era ancora adolescente perse la madre a causa di una brutta malattia, maturando così la convinzione che dovesse essere lui a contribuire in modo decisivo ai bisogni della famiglia, ovvero a quelli del padre e del fratello.

Naturalmente, visto che la sua strada per riuscirci era il poker online, la diffidenza verso questo suo progetto fu molto forte, ma Lee fu capace di strappare un compromesso ragionevole: se non fosse riuscito a guadagnare almeno 50.000 dollari il primo anno avrebbe accantonato l'idea.

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Non solo il suo piano andò in porto, ma quel denaro riuscì ad incassarlo nell'arco di sette mesi, un risultato che convinse sia lui che quanti aveva intorno come quel genere di attività potesse essere decisamente profittevole, se approcciata in maniera professionale.

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Nel 2014, con dati aggiornati alla metà di ottobre, ha grindato ai sit&go heads-up hyperturbo da 30 a 100 dollari, guadagnando fra profit e rakeback circa 92.000 dollari, a cui vanno aggiunte oltre 20.000 sterline conquistate in un piccolo torneo dal vivo in Gran Bretagna. Di tutti questi soldi, però, non gli è rimasto granché.

Non perché li abbia spesi in qualche modo, e nemmeno perché i vizi glieli abbiano sfilati dalle tasche a poco a poco, ma perché ha "girato" oltre 60.000 sterline al fratello - che anche grazie a quella somma è riuscito ad aprire un piccolo ristorante - non mancando di passare qualcosa anche al padre.

Si tratta di una somma considerevole, anche per un giocatore di poker dei suoi livelli, ma lui non sembra curarsene, rivendicando invece sia la priorità assegnata alla famiglia che il disinteresse verso acquisti particolarmente costosi: adesso si trova in vacanza con la ragazza in Giappone, ma al ritorno lo aspetta il grinding, per lui che si dice pigro ma in fondo forse non lo è così tanto.

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