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Joey Barton: "Dal 2004 ho piazzato 15.000 scommesse, anche contro la mia squadra"

Sul finire dello scorso anno riportammo la notizia del deferimento di Joey Barton, centrocampista inglese noto per le sue follie dentro e fuori dal campo. In quell'occasione il bad boy di Liverpool fu deferito perché si vantò con i compagni di squadra (all'epoca giocava per i Rangers Glasgow) di aver scommesso forte sulla sconfitta del Celtic Glasgow contro il Barcellona in Champions League.

Da quell'episodio sono partite indagini che hanno portato allo scoperta di un numero impressionante di scommesse effettuate da Barton: negli ultimi 13 anni ha piazzato più di 15.000 puntate su Betfair.com.

Questa circostanza ha portato inevitabilmente a una squalifica da parte della FA, la lega calcio britannica. In altre occasioni i calciatori-scommettitori sono stati condannati a 6 mesi, ma per Barton è stato usato il pugno duro: dovrà stare 18 mesi lontano dal campo. Una mazzata per il 35enne, che ha subito annunciato il suo ritiro dal calcio se non riuscirà a vincere il ricorso.

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Il motivo per cui la squalifica di Barton è così lunga è che diverse scommesse sono state piazzate contro la squadra per cui giocava. Se scommettere è di per sé una grave violazione del regolamento, puntare sulla sconfitta della propria squadra fa subito pensare al match-fixing. Barton ha però rifiutato con fermezza fin dal primo momento questa accusa, e per spiegare cosa è successo veramente ha scritto un post sul suo blog.

"Dal 2004 ho effettuato più di 15.000 scommesse su un gran numero di sport", scrive l'ormai ex centrocampista del Burnley, la sua ultima squadra. "L'ho fatto con un account registrato a mio nome, con il mio indirizzo di casa, verificato con il mio passaporto. Di queste 15.000 scommesse, solo 1.200 sono state piazzate sul calcio, ma queste sono ciò che ha portato alla mia squalifica".

Nel corso del lungo post, Joey fa intendere più volte di aver avuto e avere tutt'oggi alcuni problemi a controllarsi quando si tratta di gambling. Tuttavia, ha sempre visto il betting come un semplice divertimento, una valvola di sfogo per il suo costante desiderio di competere.

"La mia puntata media era di circa £150, ma molte erano di poche sterline", spiega. "Premettendo che noi calciatori siamo fortunati a guadagnare quello che guadagniamo, le mie puntate erano relativamente piccole. Per me scommettere non riguardava i soldi, ma una sfida con me stesso nel provare a indovinare il risultato di un evento sportivo. Odio perdere molto più di quanto amo vincere, e questa mentalità mi ha sempre tenuto lontano dalla possibilità di perdere grosse cifre".

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Questa premessa è fondamentale per introdurre il punto chiave del suo discorso: Joey sostiene di non aver mai scommesso per truccare le partite, anche se diverse puntate sono state effettuate sulla sconfitta della squadra per cui giocava.

"Tra il 2004 e il 2011 ho effettuato alcune scommesse contro la mia squadra. Accetto il fatto che sia contro le regole, ma voglio dire prima di tutto che io ho sempre dato il massimo in tutte le partite che ho giocato nella mia carriera. Sono abbastanza sicuro che chiunque mi abbia visto giocare lo possa confermare. In secondo luogo vorrei chiarire che nelle poche occasioni in cui ho scommesso contro la mia squadra, non ero coinvolto nel match".

Su questo punto, Joey vuole essere chiaro, perché nelle ultime ore sono state lanciate accuse di match-fixing prive di fondamento.

"Non solo non ho giocato in quelle partite, ma non ero nemmeno tra i convocati. Non avevo alcuna possibilità di influenzare il risultato della partita. Era come scommettere su una partita di freccette, biliardo o cricket. In alcune occasioni scommettere contro la mia squadra era un'espressione della mia rabbia e della mia frustrazione per non essere stato convocato. Capisco che per molti sia un atteggiamento infantile, e in effetti non posso dire il contrario".

"Posso dire con assoluta certezza di non aver mai puntato contro la mia squadra quando ero nella posizione di influenzare l'esito del match, e sono contento che questa circostanza sia stata appurata nel corso dei miei incontri con la FA. La mia integrità non è mai stata messa in dubbio, non avrei più potuto guardare in faccia i miei compagni se avessi fatto una cosa del genere".

Joey Barton ai tempi del Manchester City
Joey Barton ai tempi del Manchester City

Il problema è che Joey Barton non ha giocato solamente contro la sua squadra, ma in molteplici occasioni anche a favore, e in questi casi era in campo. Poteva essere un semplice modo per motivarsi a dare il massimo, ma si tratta comunque di una scommessa su un evento nel quale era coinvolto direttamente. Questa è la motivazione principale del suo ban di 18 mesi.

Al termine del post, l'ormai ex calciatore ha postato la lista delle scommesse incriminate, ovvero quelle che vedevano coinvolta la squadra per cui giocava. Complessivamente ha perso circa £3.000 con queste bet, anche se molte puntate erano di poche sterline. Nel 2009, ad esempio, ha scommesso £2 sul risultato esatto 2-1 di Newcastle-Sunderland. Nel 2006, quando giocava nel Manchester City, ha scommesso £5 che avrebbe segnato per primo contro il Fulham. Sullo stesso match ha anche puntato £600 sulla vittoria della sua squadra.

Delle 30 bet postate, solo tre risultano vincenti: in West Ham-Manchester City scommise £20 sulla vittoria del West Ham (giocava nel City e non era stato convocato); in Newcastle-Chelsea scommise £350 sulla vittoria degli ospiti (giocava nel Newcastle e non era stato convocato); in Manchester City-Fulham scommise £5 che il compagno di squadra Giōrgos Samaras non avrebbe segnato per primo (giocava nel City e non era stato convocato).

Puntate relativamente piccole e insignificanti, che però gli sono costate molto più care dei £3.000: questo ennesimo scandalo porrà quasi certamente fine alla sua carriera di calciatore professionista.

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