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Barney Curley: come distrusse i bookmakers a Bellewstown, le sue donazioni milionarie in Africa

Vinceva ai ricchi (i bookmakers) per donarli ai poveri dello Zambia, con la sua associazione benefica Direct Aid For Africa (Dafa). Questa è la storia del leggendario scommettitore, allenatore di cavalli e filantropo Barney Curley che ci ha appena lasciato all'età di 81 anni.

E' ricordato per numerose vittorie milionarie ai danni dei bookmakers nel corso dei decenni ma è diventato noto per una vittoria pesante e dura da digerire per gli allibratori irlandesi.

Più che una leggenda è una storia vera. E' il 1975, siamo Bellewstown, un piccolo villaggio a 8 chilometri da Drogheda in Irlanda. Sul fatto che tutto accada in una location isolata dal mondo non è casuale.

La storia leggendaria di Bellewstown: l'inganno di Barney Curley

Il buon Curley decide di andare all in sul cavallo "Yellow Sam" , quotato 20 a 1. Ma nessuno lo sa, anche per un particolare rilevante: Yellow Sam è il suo cavallo. Il gambler ha nella testa un piano ben articolato per colpire duro.

Il protagonista di questa storia è un personaggio particolare: si è sempre considerato un uomo fortunato, visto che da ragazzo sopravvisse ad un grave caso di tubercolosi che lo costrinse a stare a letto per 9 mesi. Dopo quella terribile esperienza decise di fare il sacerdote, ma le tentazioni della vita lo portarono su un'altra strada. Così è diventato un allenatore di cavalli ed un gambler di successo.

E la sua lunga striscia di vittorie clamorose inizia proprio da qui, dal villaggio irlandese di Bellewstown, quando riesce a vincere 300mila sterline, pari a 1,7 milioni oggi (considerando la rivalutazione), scommettendone 15mila.

L'effetto sorpresa per i bookmakers: tutto pianificato da Barney Curley

Nessun book però si rende conto che Mister Curley, proprietario del cavallo outsider (quotato 20 a 1) Yellow Sam, in realtà ha scommesso tutti i suoi risparmi (non fatelo mai!) piazzando centinaia di piccole scommesse grazie alla collaborazione dei suoi "galoppini" nei betting shop che si trovano ben lontani dall'ippodromo di Bellewstown, per non suscitare sospetti alcuni. Un colpo preparato alla perfezione.

La bastonata subita dagli allibratori è stata tale che, dopo tale episodio, cambieranno (siamo nel 1975) le leggi sulle scommesse. La leggendaria vittoria ha reso Barney Curley il nemico pubblico numero uno dei bookmakers, ma gli ha assicurato un posto nella storia delle corse di cavalli.

Come spesso avviene nel betting, ha organizzato il colpo di stato approfittando di un cavallo di seconda fascia, sottovalutato dal mercato per quella corsa.

Un piano che oggi non potrebbe mai essere neanche pensato per via di internet e della facilità con la quale possiamo comunicare.

Ritornando al 1975, decisiva per la riuscita del colpo è l' interruzione (voluta) delle comunicazioni tra l'ippodromo di Bellewstown e gli allibratori esterni che così sono rimasti scoperti e indifesi, dinanzi all'azione del nostro uomo che li ha colpiti senza pietà.

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Yellow Sam, il cavallo autore della beffarda vittoria

Yellow Sam è un cavallo "lento ma costante" acquistato da Barney Curley in tempi non sospetti e preparato (su sua scelta) dal coach Liam Brennan per una sola corsa: lo storico ma sconosciuto meeting annuale National Hunt a Bellewstown con fantini per lo più dilettanti.

Il cavallo ha un handicap favorevole visto che è stato fatto correre in alcune gare precedenti su piste molto sfavorevoli per le sue caratteristiche. Non è un caso...

L'astuto gambler irlandese ha speso diverse settimane per sviluppare il piano alla perfezione e coordinare le persone che avrebbero dovuto piazzare le scommesse.

Come mantenere intatta la quota

Tutto è proceduto secondo i piani. Siamo al giorno della gara e il prezzo di partenza di Yellow Sam è di 20-1.

Tuttavia, Curley è consapevole che appena i bookmakers si scambiano informazioni sui volumi di gioco e sanno che sul suo cavallo si stanno riversando fiumi di denaro (15mila sterline per una corsa del genere era un'enormità nel 1975) abbassano la quota e i suoi "uomini" non fanno in tempo a scommettere nei betting shops.

E qui entra in gioco la particolarità della location: Bellewstown è una pista servita da due sole linee telefoniche, una cabina telefonica pubblica e una linea telefonica privata appartenente alla società Extel che fornisce i dati sulle corse ai negozi di scommesse.

La linea Extel, come per magia, viene interrotta all'inizio della giornata lasciando solo una linea telefonica disponibile per comunicare agli allibratori del corso che hanno determinato i prezzi di partenza per i corridori.

Alla linea pubblica si può accedere solo da una singola cabina telefonica che il nostro uomo riesce a tenere occupata da un suo collaboratore (che telefonava per una zia "malata"). In queste condizioni i book sono impossibilitati a comunicare tra loro e modificare le quote.

Come da programma la strada è spianata: decine di amici di Curley scommettono nei negozi dei bookmaker irlandesi a scommettere tra le £ 50 e £ 300 ma solo dopo aver ricevuto una busta sigillata.

Nessuno dei soggetti coinvolti conosce in anticipo corsa e cavallo.

40 anni dopo, la cabina telefonica è sempre lì a Bellewstown, come "monumento" alla storia dell'ippica. 

E Curley da dove segue la corsa? Nelle tribune dell'ippodromo? Neanche per sogno! La leggenda vuole che abbia visto il suo cavallo vincere per due lunghezze e mezzo nascosto in un cespuglio.

"L'abilità del fantino Michael Furlong"

Nel 2015 il leggendario gambler raccontò il colpo nel suo 40esimo anniversario: "Il cavallo era normalissimo (non a caso la quota era 20 a 1) ma all'epoca confidavo nell'abilità del fantino Michael Furlong di poter ottenere da "Yellow Sam" il meglio". 

Verrà ricordato anche per altri numerosi colpi milionari. Nel 2010 riuscì ad indovinare 3 vincenti su 4 che gli permisero di vincere circa 4 milioni di sterline. Il book Betfred decise di non pagarlo ma dopo un'aspra lotta legale lo scommettitore irlandese ottenne quanto dovuto.

Idem nel 2014: piazzò un'altra scommessa vincente molto simile che gli fruttò 4 milioni di sterline. Ma oramai le sue energie erano tutte rivolte all'Africa e allo Zambia. Con i fondi da lui raccolti la sua associazione ha contribuito a costruire e mantenere scuole ed ospedali in Zambia.

Riposa in pace vecchio gambler e filantropo leggendario!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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