L’emozionante partita di Champions League, tra Chelsea e Paris Saint Germain, finita ai supplementari per 2-2, ha mandato su tutte le furie parecchi scommettitori del book SkyBet che avevano puntato sul passaggio del turno dei francesi.
Il noto brand di scommesse – per un grave errore – ha pubblicato sull’applicazione mobile, una quota pari a 26 volte la posta, sull’impresa della squadra di Blanc, correggendo poi a 5,5 e pagando i fortunati vincitori con quel prezzo.
La reazione dei clienti di SkyBet è stata dura: sui forum e sui social network si sono infiammate polemiche e discussioni secondo quanto riportano i giornalisti del Daily Mail.
Il CEO di SkyBet, Richard Flint, ha ammesso l’errore ma ha sottolineato che nei termini e nelle condizioni del contratto di gioco, vi è la clausola che prevede che “la società si riserva il diritto di correggere errori evidenti e di pagare le scommesse vincenti in base alle quote corrette o, in alternativa, può annullare le scommesse stesse”.
“A volte – ammette Flint – gli errori accadono. In questo caso, la quota sbagliata è stata esposta per circa 3 minuti e un numero esiguo di clienti ha scommesso con quota non corretta. Tale prezzo era chiaramente sbagliato: la nostra quota era a 26, quando tutti i bookies pagavano a 5,5 volte la posta. Abbiamo quindi corretto subito”.
Secondo la versione fornita dagli scommettitori, la quota è stata pubblicata quando il Chelsea è passato in vantaggio nei supplementari per 2-1 (e Ibrahmovic era sotto la doccia per parecchio tempo con il PSG in 10), al 97° e l’odd è rimasta immutata fino al pareggio di Thiago Silva.
Un parlamentare britannico, Graham Jones, è intervenuto nella vicenda definendo “scandalosa” la decisione di SkyBet. “La gente ha scelto SkyBet rispetto alla concorrenza perché proponeva un prezzo migliore (26). E se il PSG non avesse vinto? Non è possibile modificare il prezzo di una vendita”.
Anche in Italia si sono verificate dinamiche simili, in particolare nel tennis. La giurisprudenza della Cassazione, in una sentenza di un anno fa, ha dato ragione ad una società di scommesse. Secondo invece una circolare dei Monopoli di Stato, in caso di errore, il bookmaker dovrebbe pagare.
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