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Gold Cup: gli USA sono i favoriti, prendiamo l'ottima quota sulla loro vittoria

Mancano sei giorni all'inizio della Gold Cup 2015, una manifestazione calcistica che alle nostre latitudini è pressoché sconosciuta, mentre è molto popolare in America. D'altronde si tratta di una competizione per nazionali nella quale Stati Uniti, Canada, Messico e le più importanti formazioni del Centro America si sfidano per diventare i campioni di quell'area geografica. Una coppa non proprio di primo rilievo visti i nomi delle squadre coinvolte, ma comunque decisamente interessante dal punto di vista delle scommesse.

Anche quest'anno il Messico è dato favorito dalla quasi totalità dei bookmakers. La squadra allenata dal mitico Miguel "Piojo" Herrera è da sempre considerata la più forte del Centro-Nord America (CONCACAF) e se fino a qualche anno fa era sostanzialmente impossibile opporsi a questa affermazione, ora non è più così. Dal mio punto di vista, gli USA sono, attualmente, la squadra favorita per la vittoria della Gold Cup.

Vedremo altre esultanze incontrollabili per Herrera nella Gold Cup? Difficilmente con questa squadra...
Vedremo altre esultanze incontrollabili per Herrera nella Gold Cup? Difficilmente, con questa squadra...

I motivi sono molteplici ma partiamo da quelli che mi spingono a credere che il Messico non sia più favorito. Qualcuno potrebbe trovare strano questo modo di ragionare, visto che in una competizione del genere sono coinvolte 12 squadre e non solo le due che ho menzionato, ma è bene chiarire fin dall'inizio che il divario tecnico tra l'accoppiata Messico-USA e tutte le altre nazionali è veramente abissale, come dimostrano anche i risultati della annate precedenti: su 12 edizioni, 6 volte ha vinto il Messico, 5 volte gli USA e una il Canada. L'unica formazione che potrebbe sorprendere è il Costa Rica dei miracoli osservato ai Mondiali in Brasile nel 2014 ma questo aspetto non sposta più di tanto gli equilibri.

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Dicevamo, perchè il Messico non dovrebbe essere favorito? La spumeggiante squadra di Herrera ammirata all'ultima Coppa del Mondo sembra scomparsa, sostituita da un team senza idee e gioco. In Copa America il Messico ha dato il peggio di sè, pareggiando con Bolivia e Cile e perdendo il match decisivo contro l'Equador, mancando dunque una qualificazione alla fase diretta che sembrava scontata. È vero: per la competizione cilena, Herrera ha chiamato solo i giocatori che militano nel campionato messicano e in quelli sudamericani, quindi niente Chicarito Hernandez, Ochoa, Guardado e i fratelli Dos Santos. Tuttavia, la base della squadra sarà costituita proprio da quegli stessi uomini che in Copa America hanno messo in mostra performance a tratti imbarazzante. Gli innesti degli "europei" aiuteranno sicuramente, ma siamo sicuri che riusciranno a dare il contributo necessario per vincere la coppa dopo le rispettive stagioni estenuanti (tutti loro hanno giocato più di 25 partite) vissute con i club, dovendo poi anche giocare in pieno luglio? Secondo me, il Messico quotato @2.20 è sovrastimato dai bookmakers.

Passiamo ora agli Stati Uniti, una formazione che conosco bene grazie all'MLS. Jurgen Klinsmann, selezionatore degli americani, ha scelto di portare con sé una squadra molto esperta e coesa, preferendo qualche veterano alle moltissime young guns che il calcio statunitense ha sfornato negli ultimi anni. La sua scelta ha una sua logica molto precisa, che condivido in pieno: in una competizione come la Gold Cup, nella quale le squadre da temere sono al massimo due (Messico e Costa Rica) e il valore degli avversari non è certamente preoccupante, perché affidarsi a giovani calciatori che potrebbero patire ansie da prestazione viste le enormi aspettative? Meglio chiamare quei giocatori che vedono questa competizione come l'ultima possibilità di brillare con la maglia della nazionale.

In questo senso si spiegano le convocazioni di Kyle Beckerman (33 anni), Brad Davis (33 anni, ma probabilmente verrà rimpiazzato a causa di un infortunio), Chris Wondolowski (32 anni), Brad Evans (30 anni) e Nick Rimando (36 anni), pilastri della nazionale a stelle e strisce per quasi un decennio e ora pronti a dare il loro contributo per l'ultima volta. Insieme a questi, Klinsmann porterà la crème de la crème del calcio statunitense: il beniamino e capitano Clint Dempsey, l'ex Roma Michael Bradley, il solido centrale difensivo Omar Gonzalez, il centravanti di Toronto Jozy Altidore (partner d'attacco con Giovinco), il terzino Fabian Johnson, che ha vissuto da protagonista la stagione da sogno del Borussia M'gladbach, e due giovani molto promettenti come John Brooks (Hertha Berlino) e DeAndre Yedlin (Tottenham).

La rosa è completa e competitiva in ogni reparto ma ci sono altri tre fattori che mi spingono a credere nella vittoria degli USA:

  1. Giocheranno in casa. La competizione, infatti, si svolgerà tra Stati Uniti e Canada ma la fase a eliminazione diretta sarà disputata interamente su suolo statunitense. Il pubblico, come sempre accade in America per la nazionale, sarà caldissimo e riempirà gli stadi, e i giocatori che militano nell'MLS saranno accolti come beniamini dai tifosi dei rispettivi club di appartenenza.
  2. La maggior parte della rosa degli USA è composta da calciatori della Major League Soccer e questo significa che la loro condizione fisica è al massimo: questo campionato incomincia solo a marzo e si protrae senza sosta fino a dicembre. Contrariamente ai messicani, quindi, nessun acciacco dopo una lunga ed estenuante stagione.
  3. Come in Copa America, si qualificano alla fase a eliminazione diretta le prime tre classificate nei gironi e pronosticando un facile primo posto per gli States nel gruppo A (Panama, Haiti e Honduras), la formazione di Klinsmann affronterebbe la terza del gruppo B o del Gruppo C, quindi verosimilmente una tra Giamaica, Canada, Guatemala, Trinidad & Tobago e Cuba. Squadre più che abbordabili.

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Considerando tutti questi fattori e aggiungendo anche che in caso di finale con Messico o Costa Rica ci sarebbe la possibilità di "coprire" la puntata (come vi consigliamo di fare con la vittoria dell'Argentina in Copa America, che vi abbiamo pronosticato prima dell'inizio della competizione), ritengo che la quota @2.60 sul trionfo degli USA sia ricca di valore: dal mio punto di vista gli Stati Uniti hanno almeno un 45% di possibilità rispetto al 38% che ci offrono i bookmakers.

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