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Giovanni "mascaracol" Palma, uno della prima guardia
Il successo del Sunday Special della scorsa settimana, ha innescato parecchia curiosità sul nome del giocatore che si cela dietro l’account che ha chiuso in cima al payout, “mascaracol”.
Siamo riusciti a trovarlo, anche grazie all’aiuto di Giovanni Nava, per l’occasione il nostro scopritore di talenti.
Ebbene sì, le “Storie di Assopoker” si occupano in questo pezzo di Giovanni “mascaracol” Palma.
La solita domanda “a schema libero” che faccio un po’ a tutti, raccontaci ciò che più ti fa piacere che chi ci legge possa scoprire di te.
“Allora, Andrea, buongiorno a tutti i lettori di Assopoker, comincio col dire che ho 51 anni e nella mia vita la mia occupazione prevalente è quella di giocare a poker.”

Quando hai cominciato a scoprire il poker? Di chi è il merito, e per quale motivo hai cominciato?
“Ho cominciato tanto tempo fa. Di quelle partite tra amici, quelle che inizi senza sapere nemmeno perfettamente le regole, era il 2006.
Da quel momento ho passato quegli anni a “farmi le ossa” con le persone che frequentavo di più in quel periodo, fino più o meno al 2010, quando ho cominciato a giocare stakato.
Uno dei miei staker è stato Eros, (Nastasi ndr), con il quale ho collaborato per parecchi anni, fino al 2017, se non ricordo male.
Dopo questo periodo ho giocato, sempre da stakato, con altri players della mia zona, fino a quando è arrivato il momento di mettermi “in proprio” e ho cominciato a giocare da solo”.
Non penso ci sia mai stato il merito di qualcuno per il fatto che io abbia cominciato a giocare. In realtà c’era solo la voglia di imparare a giocare, io arrivavo dal poker a 5 carte e una volta uscita l’Hold’Em mi sono appassionato e non l’ho più mollato.
Devo ovviamente riconoscere che quando abbiamo cominciato a fare sul serio, Eros Nastasi mi ha dato veramente tanto.
MTT la mia passione
Quali discipline preferisci giocare? So che gli MTT sono la parte più importante delle tue sessioni, ma giochi anche altro oltre ai tornei? Cash Game?
No, no, sono da sempre stato un torneista, mi sono sempre dedicato agli MTT e non ho mai pensato a diversificare e di appoggiarmi verso altre discipline.
Ho sempre amato anche il poker live. Ricordo ad esempio uno dei tornei più belli che io abbia mai giocato, è stato un MTT che giocai a Barcellona il giorno dell’attentato alle Ramblas.
All’adrenalina della mia deep run, chiusi intorno al 100° posto su oltre 5.000 iscritti, si aggiunse presto il ricordo per ciò che successe quei giorni.
So che sei uno della vecchia guardia e giochi da tanto tempo. Hai ancora la passione che ti animava all’inizio?
Sì, esatto, come ho già detto in precedenza sono uno della vecchia guardia, ma devo anche essere sincero con me stesso.
La passione che mi animava qualche anno fa non c’è più, non ho più lo stesso fuoco che mi anima, per cui alla sera qualche volta pesa attaccare la sessione.
È ovviamente il mio lavoro, ma non ho più lo stesso entusiasmo di 7/8 anni fa.
"mascaracol" tra hobby e passione
Che tipo di impegno, se così lo possiamo chiamare, ti porta via il poker rispetto alla tua vita? Rimane un passatempo, o è diventato qualcosa di più?
È da un po’ di anni che non è più un passatempo, parliamo di più di 10 anni che questa è diventata la mia vita, il mio lavoro, non più un hobby.
Mi vuoi parlare del Sunday Special che hai vinto recentemente su PokerStars? Lo giochi frequentemente? Quando hai capito di poterlo vincere?
Il torneo che ho vinto lunedì scorso ( la notte del 15 febbraio, ndr), mi ha visto arrivare a fine day 1 che avevo pochi bui, una quindicina in tutto, stavo in acque non proprio comodissime.
Verso la fine della serata sono riuscito a fare un doppio triple up che mi ha permesso di chiudere tra i Top 60 sui 125 left, decisamente più a mio agio per l’inizio del day 2.
Il cammino di "mascaracol" al Sunday Special
Ci sono delle mani che hanno segnato il tuo cammino nel torneo?
Una mano particolare che mi ricordo al day 2, l’ho giocata contro “midfull”, io avevo una coppa di Jack, lui Asso/Dama.
Lui apre, io 3Betto, lui shova e decido di chiamare, è stato uno dei piatti più grossi di tutto il mio torneo e da lì ho probabilmente capito che avrei potuto vincerlo.
Ho vinto ancora qualche piattino e mi son messo a 40 left chipleader.
Da quel momento in poi non sono quasi mai sceso sotto la terza posizione parziale e sono arrivato a giocarmi la vittoria fino alla fine.
Grazie Giovanni, in bocca al lupo per il tuo futuro