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La teoria del grinding (4° parte)

Per la quarta parte del lungo articolo di Tony “Bond18” Dunst sulla teoria del grinding, riprendiamo il discorso dal passo preso dal libro “The 50th Law” scritto da Robert Green e 50 Cent sull’importanza dell’etica nel lavoro.

“Oggi, tuttavia, abbiamo raggiunto un punto dove questa elementare saggezza sta finendo nel dimenticatoio, e la causa di tutto ciò risiede nel lato distuttivo della tecnologia. Tutti comprendiamo gli immensi benefici che essa ci ha portato, ma la velocità e facilità con cui possiamo ottenere quello che vogliamo sta dando spazio ad un nuovo modello di pensiero.

Per natura, siamo delle creature impazienti. E’ sempre stato difficile per noi volere qualcosa e non avere la capacità di ottenerla. La spinta della tecnologia ha accentuato questo aspetto infantile della nostra personalità. La lenta accumulazione di conoscenza appare come inutilmente noisa. Impararare deve essere divertente, veloce e facile. Su internet possiamo creare connessioni istantanee passando rapidamente da un argomento ad un altro. Diamo valore più all’ampiezza della conoscenza che alla sua profondità, il potete di spostarci da una parte all’altra piuttosto che scavare sino alla fonte di un problema per comprendere davvero come stanno le cose.

Abbiamo perso il senso di un processo, e in un’atmosfera del genere i ciarlatani proliferano come le erbacce. Essi offrono l’antico mito della trasformazione rapida, la scorciatoia per il potere, la bellezza ed il successo sotto forma di libri, cd, seminari e segreti millenari riportati in vita. E trovano molti sfigati da ripulire.

Questo nuovo modello di pensiero ed apprendimento non è progresso. Esso crea un fenomeno che potremmo chiamare “corto circuito”. Per raggiungere la fine di qualcosa, per padroneggiare un processo, occorrono tempo, concentrazione ed energia. Quando le persone sono così distratte, con le loro menti che vagano costantemente da un parte all’altra, diventa progressivamente più complicato mantenere la concentrazione su di una singola attività per qualche ora, per non parlare di mesi e anni.

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Sotto questa influenza, la mente tende ad andare in corto circuito; non sarà capace di portare a termine un compito. Piuttosto, proverà a dirigersi verso qualcos’altro che appare più eccitante. Diventa difficle fare le cose per bene quando la concentrazione viene interrotta, ed è per questo che assistiamo ad un aumento di prodotti che sono scadenti e realizzati con sempre minor attenzione ai dettagli.

Dovete capire che il vero segreto, la formula vincente per ottenere il potere a questo mondo è l’accettare la brutta realtà che l’apprendimento richiede un processo, e questo a sua volta necessita di pazienza e dell’abilità nello sgobbare duramente. Non appare seducente a prima vista, ma questa verità è basata su qualcosa di reala e sostanziale, una saggezza antica che non potrà mai essere confutata.

La chiave è il livello del vostro desiderio. Se davvero siete interessati al potere e all’eccellenza, allora questa idea dovrete scolpirla a chiare lettere nella vostra mente: non ci sono scorciatoie. Non vi fiderete di nulla che sia facile e veloce. Sarete in grado di sopportare i monotoni mesi iniziali perché avete un obiettivo generale. Questo vi impedirà di finire in corto circuito sapendo molte cose ma non padroneggiandone appieno nessuna. Alla fine, quello che farete sarà dominare voi stessi, la vostra impazienza, la paura della noia e dei tempi morti, il bisogno di costante divertimento.” (continua)

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