Quelli che non ce l’hanno fatta, per un pelo. A più di 24 ore di distanza, diamo uno sguardo a chi ha sfiorato l’obiettivo di una vita, chi è riuscito nell’impresa di lasciarsi alle spalle 6710 avversari ma è mancato nell’ultimo passettino verso la gloria pokeristica: quella dei November Nine. Antoine Saout, James Obst, Tom Marchese e Jared Bleznick sono quattro nomi importanti, ognuno dei quali porta con sè un “what if…” diverso, qualcuno davvero imbarazzante.
Iniziamo da Antoine Saout. Il francese ha rischiato di diventare il secondo giocatore della storia a diventare per due volte November Nine, dopo Mark Newhouse. Mentre l’americano era riuscito nel (poco invidiabile?) primato di arrivare 9° per due anni consecutivi, il transalpino aveva chiuso al terzo posto nel 2009, dietro a Joe Cada e al carneade Darwin Moon. Nel corso degli anni, Saout si è mantenuto competitivo ai massimi livelli, e il 7° posto nell’ultimo EPT Grand Final è solo l’ultimo di una serie di risultati, che denotano una notevole costanza di rendimento. La corsa di Antoine si è però fermata in 25a posizione, poco dopo l’inizio del decisivo day 7.
James Obst è un “giovane vecchio” del poker. Ne parlavamo già nel 2009, quando – appena maggiorenne – già “spaccava” un po’ in tutte le varianti. Oggi “Andy McLEOD” è ancora uno dei giocatori “all around” più temibili del pianeta, finalista in WSOP championship di H.O.R.S.E., 2-7 Triple Draw, 7-Card Stud, Dealer’s Choice e altre varianti ancora. Per non farsi mancare niente, Obst ha sfiorato il colpaccio anche nel torneo più importante nella specialità più popolare di tutti: il No Limit Hold’em. La sua uscita al 13° posto ci ha privato della presenza di un “predestinato”, di cui ovviamente si parlerà ancora molto a lungo.
Per Tom Marchese vale un discorso abbastanza analogo, perlomeno nel rimpianto di non vederlo tra i N9. Da anni ai vertici del poker ai massimi livelli, sia cash game high stakes che tornei di qualsiasi buy-in, Tom vanta vincite lorde live per oltre 13 milioni di dollari, ed è uno dei pochi a poter dire di aver vinto per cinque volte premi superiori al milione. Come “kingsofcards” era presenza fissa agli high stakes online ai tempi d’oro di Full Tilt.
Ma il November Nine che avrebbe fatto più clamore di tutti è senz’altro Jared Bleznick, e per ragioni di certo non solo edificanti. Anche lui è un nome storico del poker online, noto da anni come “harrington25” per avere vinto molto, ma non sempre in maniera pulita. Qualche anno fa fu al centro di un brutto caso di multiaccounting, che usava agli high stakes di Full Tilt, soprattutto ai tavoli PLO 100$/200$ e superiori, sedendosi ai tavoli con più account per mettere in mezzo colleghi anche piuttosto famosi.
Se il mondo del poker pare avere la memoria corta, molti colleghi pro non dimenticano. Shaun Deeb è uno di questi:
Phil disappointed to hear this reconsider for all those who he has cheated and stolen from hes worst of mygeneration https://t.co/7TZdXRRwdM
— shaun deeb (@shaundeeb) July 18, 2016
Deeb se l’è presa prima con Phil Hellmuth per avere annunciato di essere diventato il coach di Bleznick nella sua corsa ai november nine, poi con David Williams. Quest’ultimo aveva replicato a un altro tweet di Deeb, precisamente questo, in cui Deeb sosteneva che “ogni aggiornamento in cui si legge di Josephy che prende un piatto a Bleznick, rappresenta una gioia per molti giocatori”
Ever update where Bax beats Jared out of a pot I think will generate the most smiles from poker players — shaun deeb (@shaundeeb) July 18, 2016
Williams ribatte dicendo che Josephy e Bleznick in realtà sono in buoni rapporti, ma Deeb ne ha anche per lui, accusandolo di avere prestato l’account a Jared durante un PCA. L’ex PokerStars Pro nega tutto, ma la sostanza di questa storia non cambia: se Bleznick avesse centrato il tavolo finale, si sarebbero create situazioni imbarazzanti.
In questo senso, la storia del presunto ban dalle WSOP è emblematica. Il famoso gesto di strappare le carte era costato a Jared Bleznick un’esclusione a tempo, ma visti i precedenti del soggetto si era sollevata da più parti una richiesta di ban permanente. In particolare era stato Allen Kessler, professionista sempre in prima linea contro questi comportamenti, ad auspicare un lifeban per il giocatore. Kessler aveva postato sul forum di twoplustwo e molti, tra cui noi e la maggior parte dei portali di settore in tutto il mondo, avevano frainteso. Dopo qualche giorno, infatti, il thread è stato corretto per evitare ulteriori malintesi. Quello che è certo è che Jared Bleznick, al tavolo finale del Main Event WSOP, non lo volevano in tanti.