Nel 2015 l'action nel cash game nel mercato italiano è calata del 12% (fonte Pro Data). Un declino netto della disciplina (abbiamo più volte evidenziato il peso sempre maggiore da parte dei poker tournaments grazie agli Spin ma non solo), eppure l'Italia contiene la flessione rispetto alla Francia (che in un anno ha perso un quinto del traffico). Brutto tonfo anche da parte della Spagna che ha registrato un passo indietro sempre del 20& rispetto al 2014.

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ITALIA
Nel nostro paese, leader di mercato nel cash game rimane PokerStars (dati forniti da PokerIndustry Pro) con una quota di mercato del 58% (nel 2014 era il 66%).
Cresce e non poco la piattaforma di People's Poker che passa dal 9% al 15%, nonostante i problemi estivi. In base ai dati ufficiali che ci ha fornito il network i margini però sono diminuiti (seppur il calo sia più contenuto rispetto a quello generale). Nel cash game sono passati da una spesa di 8.502.200 € a 7.186.100 € (nei tournaments da 6.621.000 € nel 2014 a 6.309.300 €).
Considerando il contesto generale, si tratta di buoni risultati.
Trend confermato anche dalle stime fornite da GiocoNews sul mercato italiano: oltre 24 milioni di euro in meno in 12 mesi, per 83,7 totali nel 2015 contro i 107,8 del 2014 per il cash.
Il poker tournament riesce a contenere piazzandosi a 71,3 milioni contro i 74,4 dello scorso anno. In termini percentuali il torneo è in calo del 4,2% da inizio anno, mentre il cash scende del 22,3%. Rispetto alla spesa il calo dell'action è stato più contenuto (come detto del 12%).
FRANCIA
Ritornando al cash game, nel confronto con gli altri mercati, la Francia si conferma leader. Winamax è sempre in testa con PokerStars.fr in seconda posizione, ma il vantaggio è aumentato (fonte Pro Data).
Perdono ancora più terreno PartyPoker e iPoker France, con il risultato che il mercato sia ancor meno competitivo rispetto al 2014.
SPAGNA
Come anticipato, anche in terra iberica si è registrato un calo dell'action del 20%. Ha tenuto molto bene 888Poker ( solo -4%) che ha visto aumentare la sua quota di mercato dal 21% al 26%.
PokerStars Spagna rimane dominatrice con il 68% del mercato interno ma ha registrato un calo del traffico del 23,3%. Il settore però sembra nelle mani di questi due operatori, visto che solo il 6% è suddiviso tra iPoker, PartyPoker e le altre società.
CONCLUSIONI
Sembra chiaro a tutti che il format dei mercati regolamentati chiusi nel poker online (settore nel quale la liquidità è a dir poco fondamentale) sia fallimentare su tutta la linea, considerando anche il trend generale del cash game nel mondo. Italia, Francia e Spagna si sono più volte dichiarate a favore di un mercato comune europeo ma - come sottolinea PokerIndustryPro - segnali di una svolta immediata non ci sono in merito a questo progetto.