La room francese EuroPoker è stata messa in liquidazione nell'ottobre del 2014 ed ora i giocatori hanno ricevuto una comunicazione da parte del Tribunale Fallimentare: riceveranno un rimborso ma sarà inferiore ai saldi dei loro account.
Rispetto ai recenti fallimenti (vedi LockPoker, Everleaf etc), il fatto che ai giocatori sia stato comunque proposto un risarcimento è già un bel passo avanti, ma è presto per cantare vittoria.
Anche il sistema francese, sbandierato e venduto come "sicuro" per quanto concerne le protezioni ai giocatori, ha le sue falle, seppur si stia rivelando migliore di molti altri.
L'Arjel (l'ente regolatore governativo) si è sempre vantato di gestire un network blindato per i giocatori, i cui fondi sono tutelati da trust (fondi fiduciari). Il Tribunale fallimentare però ha mandato comunicazioni formali ai poker players sulla procedura per ricevere il loro denaro (al momento congelato) nel dettaglio e i saldi dei rimborsi risultano inferiori a quelli degli account.
Evidentemente, anche in un sistema (in teoria) a prova di bomba come quello transalpino, qualcosa non ha funzionato. Il liquidatore è al lavoro, ma i primi responsi non sono favorevoli.
Il Tribunale Commerciale di Bobigny aveva aperto la procedura fallimentare per la società SAS France EPMedia e il 23 ottobre 2014 nominato il liquidatore.
Europoker era comunque considerata una piccola poker room (con 4 dipendenti), con passività correnti per 1,9 milioni mentre le attività si limitavano a 55.000€. Il fatturato, nell'ultimo anno, è stato pari a 484.000€.
Nell'udienza fallimentare è intervenuto anche Larlus Guerchoun, rappresentante dell'Arjel che ha ribadito davanti al giudice: "il debitore ci ha informato sulla presentazione della dichiarazione di cessazione dei pagamenti. C'è un Trust che ha lo scopo di tutelare i beni dei giocatori. Vogliamo sapere la natura dei debiti. Per noi dell'Arjel è essenziale conoscere nel dettaglio tutto, per preservare e tutelare l'interesse dei players".