PokerStars si è rivelata sempre affidabile nella protezione dei fondi dei propri clienti ed ha rappresentato una vera e propria certezza per i giocatori sotto la gestione della famiglia Scheinberg, nonostante gli ultimi anni non siano stati tranquilli, considerando l'inchiesta Black Friday negli Stati Uniti che ha portato ad un cospicuo sequestro di conti bancari sparsi per il mondo, oltre ad una salatissima multa (pagata nella transazione Full Tilt Poker) decisa dal Dipartimento di Giustizia USA. Ma la gestione di PokerStars si è rivelata al top sotto questo profilo.
In teoria, con il passaggio ad Amaya Gaming, questi standard di sicurezza dovrebbero ancor più rafforzarsi, considerando che il gruppo canadese è quotato in borsa e deve seguire regole molto rigide per garantire un elevato grado di trasparenza ai propri azionisti e al mercato. E per evitare qualsiasi problema per il futuro, i legali di Rational Group hanno pianificato negli ultimi anni una strategia precisa (che scopriremo tra poco), a seguito dell’esperienza negativa di Full Tilt.
C'è inoltre da dire che PokerStars sta compiendo un passo vitale e decisivo per il suo futuro: l'approdo negli States. I manager di Amaya conoscono molto bene le dinamiche ed i controlli stringenti delle autorità del New Jersey, della California e degli altri stati, in materia di gioco.
A seguito dell'accordo di vendita, Mark Scheinberg ha rilasciato una dichiarazione lapidaria: "valori e integrità hanno plasmato questa azienda e sono profondamente radicati nel suo DNA".
Ma i cambiamenti epocali suscitano sempre un pò d’apprensione, soprattutto per quei giocatori che hanno i loro bankroll depositati nelle due rooms di Rational Group, Full Tilt Poker e PokerStars. Ma i fantasmi di Howard Lederer, Chris Ferguson e Ray Bitar sembrano lontani.
C'è un fatto che è sempre stato ignorato ed è stato sottovalutato da tutti, ma può essere la chiave di volta: i fondi dei players di PokerStars e Full Tilt Poker sono depositati in conti fiduciari. E' l'unico gruppo mondiale che adotta una misura del genere. Ed è proprio questo particolare che spiega in modo chiaro la precedente dichiarazione dell'ex CEO di PokerStars.
Per quanto riguarda PokerStars.com e FullTiltPoker, nel contratto sottoscritto dai giocatori, la clausola 10.10 sui termini di servizio recita: "i fondi depositati da voi, nel vostro account utente, sono depositati in un conto fiduciario per vostro conto e sono considerati "Depositi dell'utente finale", in conformità con gli accordi sui Trust del Dipartimento del Tesoro dell'Isola di Man".
Tradotto: l'azienda non può toccare i fondi dei players e, nel caso teorico e assolutamente poco probabile di un fallimento, solo i giocatori possono beneficiare di quei conti che risultano quindi protetti. Bingo!
E questa può essere la soluzione finale e decisiva per garantire la sicurezza nel settore dell’e-gaming. L’utilizzo del trust offre un grado di tutela maggiore rispetto alla semplice separazione dei conti (fondi liquidità rooms rispetto account players). In tal caso, la divisione riduce il rischio di eventuali frodi, ma in caso di fallimento del sito, i fondi dei giocatori non sono del tutto protetti.
David Baazov, CEO di Amaya Gaming e nuovo numero uno di PokerStars e Full Tilt, si è già espresso in passato favorevole all'utilizzo di questo istituto. "Confidiamo che i trust siano la scelta logica per fornire ai giocatori la massima protezione".
Se l’Isola di Man ha fatto scuola, la Francia è stata la prima a parlare di questa soluzione per proteggere i propri scommettitori e sulla stessa linea sono Nevada e Spagna. Alla luce dei recenti fallimenti, anche LGA Malta sta riflettendo per elevare gli standard di sicurezza: non a caso per le concessioni delle licenze, i potenziali candidati dovranno rispondere a criteri ancor più stringenti.